Pontida, la ruspa è già sul pratone La Lega bergamasca aspetta Salvini
Domenica 21 giugno è la volta dello show di Matteo Salvini a Pontida. E sarà ruspante.
Domenica 21 giugno è la volta dello show di Matteo Salvini a Pontida. E sarà ruspante.
La provocazione del leader Matteo Salvini e del senatore bergamasco Giacomo Stucchi: su Facebook i numeri telefonici delle prefetture italiane. «Chiamatele per avere risposte sui clandestini».
La Lega, all’indomani del successo alle regionali e nel momento più difficile per il governo Renzi, alza il tiro contro l’immigrazione clandestina. Non lo fa con la ruspa di Salvini, ma con un’iniziativa istituzionale di Maroni, che fino a oggi si voleva distinto se non distante dal segretario.
La Lega Nord chiede norme certe per risolvere un problema che mette a rischio anche l’agricoltura.
Uniti si vince. Si può ben dirlo, in un rapido sussulto di positività, riguardo alla legge approvata alla Camera addirittura all’unanimità sulla riforma della class action.
Scrivo questo articolo il 2 giugno, Festa della Repubblica, sessantanovesimo anniversario del primo grande appuntamento democratico dopo la tragedia fascista. In quel giorno memorabile della nostra storia nazionale votò quasi il novanta per cento della popolazione avente diritto. Che sconfortante diversità con lo scenario attuale! L’Istituto Cattaneo ci dice che l’astensione dal voto è divenuta p…
Hanno diversamente vinto. Tutti. Ricordate le recenti elezioni inglesi dopo le quali Miliband, Clegg e Farage si sono dimessi nel giro di 24 ore? D’accordo, si trattava di politiche totali e non di regionali (molto) parziali, ma l’approccio anglosassone alla cosa pubblica resta, per noi, di un altro pianeta. Prendiamo l’esito delle nostre elezioncine fra impresentabili, improbabili e improponibil…
L’invincibile. Questo appare Renzi oggi e per questa sua qualità è celebrato e blandito. Eppure, dopo la vittoria nel voto di fiducia posto sulla legge elettorale inizia a levarsi, tra le voci osannanti, qualche timido dubbio: a che prezzo? Qualche dubbio s’affaccia a rompere il coro anche nella più autorevole stampa nazionale, che pure era stata lesta a celebrare le virtù dell’enfant prodige del…
«Colpa della sinistra», ha scherzato sabato a Genova Silvio Berlusconi, caduto sul palco del comizio per le regionali. Si riferiva alla gamba o più probabilmente alla pedana infida. Lo spirito è quello di sempre. Ne hanno parlato tutti e questo fa riflettere: per comparire nei titoli di testa, il leader di Forza Italia sembra aver bisogno di un episodio casuale che rompe gli schemi costituiti.
«Mister Miliband ha due possibilità, o si dimette oggi o si dimette domani». Il Daily Mirror è perfido come in fondo ogni inglese che si rispetti e dopo il disastro elettorale laburista ha indicato la via più dignitosa al leader, che da parte sua non aveva bisogno di consigli: se n’è già andato.
Quasi quotidianamente, ormai, ci giungono attraverso i mezzi di informazione notizie di fenomeni di corruzione, che rivelano intrecci sempre più preoccupanti tra esponenti politici, organizzazioni criminali ed imprenditori senza scrupoli. Di fronte al ripetersi di questi avvenimenti, si stanno diffondendo nella opinione pubblica preoccupanti sentimenti di indifferenza e di assuefazione. Si senton…
Una secchiata di vernice colore rosso sangue e uno striscione contro Daniela Santanchè e Matteo Salvini, definiti «infami assassini». Le fotografie dell’«attacco» sono poi state postate sul profilo Facebook del Pacì Paciana insieme a un lungo post dal titolo «Sangue nostrum».
Ora che ce ne sarebbe bisogno, la questione settentrionale è sparita dal radar. Semplicemente non se ne parla più.
Da quando Berlusconi nel novembre 2011 ha dovuto lasciare il potere, la sua principale preoccupazione è stata quella di non essere tagliato fuori. Renzi o non Renzi, lui un piede al governo lo terrebbe sempre volentieri. Peccato che il suo partito è all’opposizione e quindi logica vuole che lavori per far cadere il centrosinistra.
Ancora un voto positivo per la riforma costituzionale avviata dal governo di Matteo Renzi. Non è finita, naturalmente, è lunga la strada - tracciata dalla stessa Costituzione nel caso di sua modifica - e si concluderà con un referendum popolare per cui l’ultima parola spetterà agli italiani.
Accordo raggiunto dopo la frana di un anno fa: il percorso riaperto completamente per Pasqua. L’assessore Brembilla: scelta la via del dialogo.
Recentemente Berlusconi ha parlato di Salvini come del centravanti del centrodestra e di sé come del suo regista. Un tentativo platealmente maldestro per rassicurare se stesso e i suoi sulla tenuta della sua leadership.
L’elezione del presidente della Repubblica, per unanime commento, è un successo di Matteo Renzi e una brutta sconfitta per Silvio Berlusconi. Il primo si è confermato un giocatore molto abile: ha certo letto e riletto «Il Principe» di Nicolò Machiavelli.
Era iniziato come il giorno della convergenza su Sergio Mattarella, è finita con un nulla di fatto. Giochi di ruoli, sorrisi d’intesa, voti veri, quelli «burla» che non mancano mai.