Omicidio Sharon: denunciato il sosia di Johnny Depp per falsa testimonianza
Il 24 agosto l’attore, cinquantenne, residente di Brembate di Sopra, aveva riferito di avere informazioni che poi si sono rivelate inventate.
Il 24 agosto l’attore, cinquantenne, residente di Brembate di Sopra, aveva riferito di avere informazioni che poi si sono rivelate inventate.
LE INDAGINI. Sono iniziate poco prima delle 8 della mattinata di mercoledì 28 agosto e proseguiranno fino a sera, le ricerche da parte dei carabinieri del Comando provinciale dell’arma del delitto di Terno d’Isola, avvenuto ormai un mese fa, lo scorso 30 luglio.
LE INDAGINI. Non è l’ormai famoso ciclista che viene filmato mentre sfreccia contromano negli stessi istanti del delitto.
LE INDAGINI. Gli inquirenti non l’hanno ancora identificato ma hanno un nome su cui stanno lavorando. Il padre: «Sicuri che non sia stato Sergio».
LE INDAGINI. Sono proseguiti anche nella giornata di lunedì 26 agosto al Comando provinciale dei carabinieri di Bergamo gli interrogatori di persone «informate sui fatti» in merito all’omicidio di Sharon Verzeni, la donna di 33 anni uccisa a coltellate nella notte tra il 29 e il 30 luglio scorsi a Terno d’Isola, mentre camminava da sola per strada.
TERNO D’ISOLA. Domenica sono stati sentiti alcuni residenti nella zona del delitto. Si proseguirà anche nei prossimi giorni scavando nella vita relazionale della donna.
LE INDAGINI. Sono trascorse quattro settimane dalla notte in cui Sharon Verzeni è stata uccisa, a Terno d’Isola, e ancora il suo killer non è stato individuato dalle forze dell’ordine che anche nella giornata di domenica 25 agosto continuano con gli interrogatori.
DELITTO DI TERNO. Lunedì 26 agosto saranno quattro settimane dall’omicidio. Continua il viavai in caserma: sabato 24 sentito anche un sosia di Johnny Depp. Dai carabinieri due volte anche il compagno, ma solo per «formalità»: «Vado e vengo». Domenica 25 agosto Ruocco non sarà convocato.
SHARON VERZENI. I carabinieri giovedì mattina sono stati in via Merelli con Ruocco, prelevato un oggetto. Lui: «Sapevano già cosa prendere». Ascoltata la parente che ha scritto la lettera appesa in via Castegnate. Indagato un pregiudicato: false dichiarazioni.
IL COMUNE. La lettera alla cittadinanza dopo il delitto di via Nazionale: «Sindaco e Amministrazione sono punti di riferimento per accogliere le vostre preoccupazioni, segnalazioni e disponibilità. Insieme possiamo tracciare un percorso collettivo».
L’OMICIDIO. Il gip non ha convalidato gli arresti dei due uomini fermati lunedì dopo l’aggressione fuori dal bar. Obbligo di dimora per il 46enne accusato di aver prestato l’auto al fuggitivo ricercato.
LA SOSPENSIONE. Trenta giorni di chiusura: lo ha deciso il questore su proposta del comandante della Compagnia dei carabinieri di Clusone dopo l’omicidio di lunedì sera a Casazza, fuori dal Rosy Bar. Ancora in fuga uno dei due aggressori.