A Milano la Settimana della Moda In passerella anche i bergamaschi
La moda non perde i suoi appuntamenti, la sua stagionalità e la Settimana della Moda di Milano arriva puntuale a fine mese con i bergamaschi sulle passerelle, fino al 2 marzo.
La moda non perde i suoi appuntamenti, la sua stagionalità e la Settimana della Moda di Milano arriva puntuale a fine mese con i bergamaschi sulle passerelle, fino al 2 marzo.
«Chi di voi sa qual è l’importante missione di Alessandra De Feudis? Indizio: pinzette e...ferro da stiro!». Ecco cosa è stato pubblicato sulla pagina Facebook di Benefit Cosmetics Italy, multinazionale all’insegna della bellezza.
Giovane e bellissima. La figlia di Mino Ronzoni e Raffaella Condursi presta il suo volto e il suo stile per la griffe di famiglia, Tosca Blu. Ancora una volta.
«Credo nell’Italia: con la crisi si è persa qui quella fetta di moda che stava in mezzo tra il low cost e il prodotto di super lusso. La nostra scelta è stata quindi quella di colmare questo gap, senza rinunciare alla qualità ma esternalizzando necessariamente la produzione». Luca Valoti spiega così la filosofia della sua azienda «Invidiauomo», e lo fa dai nuovi uffici di Pradalunga mentre, con l…
Biciclette in acciaio, borracce in alluminio e indumenti in lana: è l’Eroica, la gara nata sulle strade bianche del Chianti che dal 2008 ha riscoperto le radici di un ciclismo che viveva solo nelle immagini in bianco e nero di qualche cineteca.
Prima volta in fiera per Mitzi Micalef: dopo Gattinoni, Ferrè e Roccobarocco le tecniche per rendere la moda «più artistica».
Poche idee per la festa degli innamorati. Ecco un regalo che fa contenta tutta la coppia, da indossare insieme.
Io guardo sempre avanti». Mariuccia Mandelli la si racconta così, con quello sguardo fiero e sicuro, quello spirito ribelle che le ha permesso di sfidare il grande sistema della moda. La «maestrina bergamasca», con la sua valigia zeppa di gonne, lo dice da sempre: la sua è una vita senza rimpianti, anche perchè lei non ha mai creduto alla nostalgia.
Dopo le collezioni uomo, alla Fortezza da Basso di Firenze arriva, come da tradizione, Pitti Bimbo, al via giovedì 22 gennaio e in programma fino a sabato 24.
Un giovane uomo fissa l’obiettivo con fare elusivo, lo sguardo nascosto da grandi occhiali da sole. Indossa strati accumulati con apparente casualità: t-shirt sdrucite; un parka maculato; jeans laceri; una calotta da aviatore.
Oltre a Trussardi con la sua «installazione statica», c’è anche del bergamasco in Antonio Marras, che ha sfilato nella mattinata di lunedì 19 gennaio nel suo poetico spazio in via Cola di Rienzo, a Milano. La linea uomo è infatti in licenza e prodotta dalla Emmegierre Fashion di Osio Sopra. La stessa di Hosio e Obvious Basic.
Comptoir des Cotonniers riporta in scena la coppia «madre e figlia», concept che ha contraddistinto il brand francese nelle sue campagne pubblicitarie sviluppate nel tempo.
Sono 35 mila le imprese lombarde attive nel settore della moda, di cui circa una su tre si concentra a Milano (13 mila).
Resta la piattaforma più importante a livello internazionale per le collezioni di abbigliamento e accessori uomo e per il lancio dei nuovi progetti sulla moda maschile. Tantissime le aziende bergamasche a Firenze.
Cresce il progetto di Giovanni Nembrini, da Castelli Calepio un accordo con Seul: sette aperture per Studswar, puntando ora a Dubai. Lo scorso agosto anche una serie di scatti con l’attrice coreana Han Hyo Joo in Città Alta per Harper’s Bazaar.
Sono diventati famosi con i loro bracciali, realizzati con le corde del Sebino e prodotti dagli artigiani della Bergamasca e del Bresciano. Ora il secondo step è una collezione di sneakers, sempre artigianali e made in Italy, che stanno diventando il core business della loro azienda.
A più di cinquant’anni dalla prima minigonna, la sua creatrice è stata onorata dalla regina Elisabetta.
Sentirsi un po’ nei suoi panni è come scoprire la storia di un tessuto, di un colore che prende forma e s’indossa con la leggerezza con cui un bimbo corre a perdifiato in un prato, una ragazzina fa giravolte all’infinito
Il nome è arrivato mentre si trovava in una stamperia nel Comasco, alla ricerca di tessuti. Pino Gavazzeni stava parlando con un giovane stilista: «Ero già dell’idea di fare una linea nuova e gli dissi che volevo un nome italiano dato che a quei tempi era di moda la terminologia inglese e francese. Lui mi ricordò che a Milano c’era una strada che si chamava Bagutta: mi piacque subito quella parol…
Un lasciapassare che avvantaggia i rapporti internazionali, uno status che garantisce trasparenza nella filiera, dalla materia prima alla produzione fino alla confezione e spedizione, con tutte le garanzie di tracciabilità richieste dalle normative internazionali.