Covid, Crisanti: «Sarà un autunno caldo. Dobbiamo scongiurare i contagi di rientro»
Abbiamo intervistato il docente di Microbiologia a Padova Andrea Crisanti: «mi preoccupa che si parli a vanvera, dicendo che il virus non c’è più».
Abbiamo intervistato il docente di Microbiologia a Padova Andrea Crisanti: «mi preoccupa che si parli a vanvera, dicendo che il virus non c’è più».
II professor Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche «Mario Negri» e scienziato tra i più conosciuti al mondo, sfata alcuni luoghi comuni sulla pandemia provocata dal coronavirus . «Il virus è sempre quello di prima ma le sue concentrazioni sui tamponi sono molto più basse».
L’aggiornamento quotidiano dei nuovi casi positivi nelle province Lombarde.
L’estate è arrivata, l’industria del turismo vorrebbe rimettersi in piedi, ma la pandemia non è scomparsa magicamente come tutto il mondo vorrebbe. E gli spostamenti restano sotto osservazione, perché il virus è in circolazione e non si può abbassare la guardia. L’Italia è uno dei Paesi che maggiormente ha sofferto e che conferma la linea della prudenza.
È fondamentale per poter curare con successo la malattia, anche solocon la chirurgia.
A Calcinate trenta macchine saranno in grado di processarli con tempi record: un tampone ogni 28 secondi . Ora 2.500 al dì, a luglio si raddoppia (anche l’investimento.
I dati Sono un quarto del totale rispetto ai 2.257 in sorveglianza attiva Sono davvero contagiosi? Dibattito acceso nella comunità scientifica.
Marco Carrara di Albino è ricoverato da 87 giorni. Dopo la morte del padre per Covid, si è ammalato: «Nonostante tutto mi sento fortunato: sono qui».
Il fatto che ora ci siano molti pazienti con poche tracce di virus è un dato reale. Rizzi: «Probabile che non sia più in grado di replicarsi». Di Marco: «Sul trend bisogna però capire quanto influisce il distanziamento»
Sono 31 i nuovi casi di persone positive al coronavirus a Bergamo e provincia, stando ai dati diffusi dalla Regione Lombardia nel pomeriggio di sabato 20 giugno. A livello regionale i nuovi contagiati sono 165 (zero a Lodi e Pavia), a livello nazionale 262
L’analisi dell’epidemiologo Vittorio Demicheli durante una conferenza in Regione Lombardia. «I casi vecchi molto probabilmente non trasmettono più» ha detto, «ma mai abbassare la guardia.
Dei 157 nuovi casi, che portano il totale dei contagiati in Lombardia a 92.675 persone, 43 sono nella città metropolitana di Milano (24.061 il totale), dei quali 22 a Milano città (10.230), 32 a Bergamo (14.065), 21 a Brescia (15.415) e 12 a Mantova (3.437). Sono sotto la soglia dei dieci nuovi contagiati tutte le altre province.
Il volume di Enzo Romeo è la cronaca quotidiana degli eventi che hanno travolto i bergamaschi.
Tre mesi intensi di lavoro, una collaborazione intensa tra gli agenti della Polizia in servizio a Bergamo e i militari dell’Esercito che oro rientrano in servizio allo scalo di Orio al Serio.
La provincia di Bergamo ha registrato una diminuzione dei sintomi da coronavirus più significativa rispetto a tutte le altre province lombarde. Il dato arriva dall’analisi delle segnalazioni inviate ogni giorno dai cittadini attraverso l’app AllertaLom e il progetto «CercaCovid».
Lunedì la provincia di Bergamo ha registrato 69 nuovi positivi, ma da dove arrivano questi nuovi contagi? Proviamo a dare una spiegazione.
Roberto Rovelli è partito con due giorni di ritardo sulla concorrenza, dettaglio cronologico quando di mezzo c’è una sfida più grande: «Faticherò per un pezzo di Bergamo e per dimostrare a me stesso che sono tornato: l’obiettivo è arrivare al traguardo in tempo».
Sono 62 i nuovi contagiati registrati a Bergamo, città che sabato 13 giugno ha registrato il maggior numero di positivi in Lombardia, seguita da Milano con 45 di cui 21 in città.
Andrea Remuzzi (Unibg): «Sia a Bergamo che a Brescia l’aumento dei nuovi casi a maggio è rimasto costante. Possono aver inciso sia le modalità di effettuazione dei tamponi che le regole sul distanziamento».
Mamma di due figli colpita prima da un linfoma, poi da un tumore raro con stomia definitiva. Durante l’emergenza Covid Elena Lozza ha cucinato per i medici delle Terapie intensive con altre 20 volontarie.