Bergamo e la fase 2: non è «liberi tutti» Al lavoro, ma con regole precise
Possono riaprire le aziende chiuse dal lockdown. Distanziamenti e protezioni per ridurre i rischi. E certificati per i guariti.
Possono riaprire le aziende chiuse dal lockdown. Distanziamenti e protezioni per ridurre i rischi. E certificati per i guariti.
Un Primo Maggio anomalo, senza manifestazioni né cortei, con una volontà, espressa dai segretari generali bergamaschi dei tre principali sindacati: rimanere uniti e cogliere le sfide di un futuro nel quale il mondo del lavoro non sarà più lo stesso.
Questo Primo Maggio rimarrà per molto tempo legato a un evento che ci ha proibito, per lunghe settimane, di vivere la nostra vita, di abbracciare i nostri cari e di essere consumatori e produttori di tutto ciò che non è stato ritenuto strettamente necessario. Questa esperienza ci ha obbligato a cambiare la nostra vita, le nostre abitudini e il nostro modo di lavorare. Una pandemia che ci ha mostr…
La maggior parte sono lavoratori del settore meccanico e, ma anche parrucchieri ed estetisti.
Mario Gatti, segretario della Cisl di Bergamo: «In questa emergenza sono soprattutto le donne che rischiano di dover rinunciare al lavoro»
Colleoni, della Filcams Cgil di Bergamo: «Numeri impressionanti dietro ai quali ci sono vite e volti di persone. Necessarie scelte non ordinarie».
Evitare assembramenti significa scaglionare gli ingressi e le uscite dai posti di lavoro. Si redistribuiranno i turni su un arco più lungo e così anche la scuola riorganizzerà orari e lezioni.
«L’obiettivo - continua la nota - è garantire il diritto alla mobilità dei cittadini, evitando sovraffollamento sui mezzi pubblici, favorendo gli spostamenti con tragitti il più possibile diretti e rapidi anche e soprattutto verso le città capoluogo e in particolare Milano.
La condizione intrinseca e senza tempo di un “libero” professionista a partita Iva è esattamente quella che ognuno di noi sta sperimentando sulla propria pelle oggi, a causa dell’epidemia: l’incertezza
Testare la riapertura dei mercati alimentari comunali secondo la cornice di sicurezza predisposta da Regione Lombardia.
Il segretario generale provinciale della Cgil Peracchi: «Numeri alti, in continua progressione, mai visti in precedenza».
Definite congiuntamente le procedure per garantire le migliori condizioni di salute all’interno delle aziende e l’operatività necessaria alla ripartenza.
Spalla a spalla per cinquant’anni e per sempre. Insieme, Luciano e Mario avevano vissuto, lavorato, condotto un’attività sino al giorno in cui (fine 2013) la serranda s’era abbassata: era giunto il momento della pensione, degna e meritata, salutata con un’ultima festa in negozio in compagnia degli amici di sempre.
Guido Fratta della Cisl: «Già 4.000 le richieste di integrazione salariale».
Si punta soprattutto a diversificare l’entrata sul luogo di lavoro, in modo da non creare anche affollamento sul mezzi di trasporto.
Fornitura di mascherine per chi consegna i pasti a casa.
Il video denuncia con alcune testimonianze. Citerio, Fisascat Cisl Bergamo: «A rischio i lavoratori e le loro famiglie».
«Bisogna ripartire nella massima sicurezza». Confindustria Bergamo si prepara alla riapertura delle attività, ma sceglie la prudenza.
Il sindacato orobico chiede un finanziamento dedicato per tutta la provincia di Bergamo.
L’analisi della Cisl conferma anche per il 2020 la «questione femminile»: assegni più bassi ed età che avanza. Corona: «Calano sempre di più gli ingressi “giovani” e aumentano i lavoratori che smettono oltre i 67 anni».