Prezzo latte, Salvini attacca Martina Lui replica: «Vediamoci a Bergamo»
«Sei l’unico bergamasco che preferisce stare a Roma». Salvini va all’attacco del ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, che replica con un «vediamoci a Bergamo».
«Sei l’unico bergamasco che preferisce stare a Roma». Salvini va all’attacco del ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, che replica con un «vediamoci a Bergamo».
«Di fronte al vile attentato che ha colpito il cuore dell’Europa gli allevatori italiani sospendono temporaneamente le attività di mobilitazione sul latte». Lo annuncia il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nell’esprimere il profondo cordoglio dell’Organizzazione per le vittime dell’incomprensibile strage di Parigi.
Non c’è pace per gli allevatori. Giovedì 12 novembre la giornata sarà dedicata ad una mobilitazione internazionale dei produttori a livello europeo, per chiedere un prezzo del latte giusto e delle misure di emergenza anti-crisi per il settore lattiero-caseario.
Dopo la protesta degli allevatori è scoppiata la guerra del latte. Già lunedì sera tanti allevatori lombardi, molti dei quali bergamaschi, hanno ricevuto chiamate dalle aziende di trasformazione che dicevano loro che il prodotto non sarebbe stato ritirato.
Il prezzo del latte fresco moltiplica quattro volte nel passaggio dalla stalla allo scaffale ma agli allevatori non rimangono neanche quei pochi centesimi necessari per dare da mangiare agli animali.
Martedì 10 novembre, dalle ore 9.30, gli allevatori italiani in tutta Italia porteranno le proprie mucche a rischio di estinzione davanti ai supermercati e ai centri commerciali.
«Gli industriali che sottopagano il latte italiano al di sotto dei costi di produzione sono gli stessi che hanno tentato il colpo di mano per chiedere il via libera all’uso della polvere di latte nei formaggi e yogurt made in Italy». È quanto denunciano gli allevatori della Coldiretti provenienti dalle diverse regioni che continuano l’assedio.
Un modo di dire bergamasco «A la (v)àca a ’s móns ol làcc, mia ’l sànch!», (alla vacca si munge il latte, non il sangue) sta accompagnando la protesta degli allevatori di Coldiretti a Ospitaletto Lodigiano, davanti al centro di distribuzione commerciale in tutta Italia della multinazionale del latte d’oltralpe Lactalis.
Migliaia di allevatori della Coldiretti - circa 200 i bergamaschi - con mucche e trattori dalle prime ore del giorno si sono mobilitati per la «guerra del latte» per difendere dal crollo dei prezzi il lavoro, gli animali, le stalle, i prati ed i pascoli custoditi da generazioni. Gli allevatori - informa Coldiretti - a Ospedaletto Lodigiano (Lodi), a meno di un chilometro dall’uscita «Casalpusterl…
Sabato 7 novembre gli allevatori Coldiretti «cingeranno d’assedio il centro di distribuzione dei prodotti della multinazionale del latte francese Lactalis» nel Lodigiano. Ad annunciarlo è Coldiretti Emilia-Romagna.
«In Italia produrre un litro di latte costa 50 centesimi, secondo il Governo il costo è di 39 centesimi, contro i ricavi fermi a 35 centesimi». È quanto emerso nella conferenza stampa tenutasi al Centro Fiera di Montichiari, segnalato dalla Copagri Lombardia.
I consiglieri provinciali hanno sottoscritto compattamente la petizione di Coldiretti
La protesta degli allevatori del settore zootecnico ha avuto come scenario anche il casello di Bergamo. Qualche disagio alla circolazione.
Torna la protesta sul fronte quote latte, stavolta proclamata da Copagri Lombardia che per giovedì ha annunciato una manifestazione di protesta con trattori ai caselli autostradali
-I produttori di latte non ci stanno e reagiscono all'ultimo prelievo deciso dal Governo. E così, fa sapere Copagri, giovedì prossimo scatterà una protesta in alcuni caselli autostradali lombardi.
I trattori dei produttori di latte torneranno a presidiare i caselli - compreso quello di Bergamo - nella giornata di giovedì 27 agosto. «Ci rubano - scrive Copagri Lombardia - 100 milioni di euro per versarne 30 alla Ue».
Gli allevatori italiani hanno ricevuto notifiche di fattura per il mese di luglio in cui è stato comunicato unilateralmente il taglio dei compensi per il latte alla stalla. Il prezzo alla stalla si è ridotto a 34,5 centesimi al litro, con la minaccia di interrompere il ritiro del latte in caso di mancata accettazione.
Possibili disagi in vista anche a Bergamo martedì mattina per la protesta dei produttori di latte che «invaderanno» le vie di accesso ai caselli autostradali .
I produttori bergamaschi di latte sperano in un prezzo equo e sono in attesa dell’evolversi delle trattive per la definizione del prezzo del latte alla stalla.
Il latte costa 37 centesimi al litro. Al «Tavolo Latte» in Regione Lombardia è stato raggiunto un accordo per un prezzo base di riferimento di 37,004 euro per 100 litri.