Tre letture contro la guerra e la violenza
LA RESISTENZA CIVILE. Giovedì scorso il primo libro al centro degli incontri organizzati dalla FondazioneSerughetti La Porta.
LA RESISTENZA CIVILE. Giovedì scorso il primo libro al centro degli incontri organizzati dalla FondazioneSerughetti La Porta.
LA STORIA. Il 27enne scappò nel 2015 dal confine con l’Afghanistan: 5mila km a piedi e in bus. «Non volevo combattere una guerra ingiusta». Lavora da McDonald’s.
ESTERI. E adesso? Dopo che gli Houthi dello Yemen, per mesi, hanno minacciato con le armi il traffico navale commerciale nel Mar Rosso e in particolare nello stretto di Bad al-Mandeb, sequestrando una petroliera e costringendo molte compagnie occidentali a scegliere rotte più lunghe e più costose.
L’ANALISI. Se in tempi recenti l’Ue si è trovata a dover affrontare crisi del calibro della Brexit con l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione, della pandemia di Covid e dell’invasione dell’Ucraina da parte di Putin, nel 2024 si profilano altri potenziali fattori destabilizzanti con cui dover fare i conti.
IL COMMENTO. In una recente intervista al quotidiano «Avvenire», l’arcivescovo Visvaldas Kulbokas, nunzio apostolico a Kiev, ha dichiarato fra l’altro: «Ogni tanto guardo alcune discussioni televisive in Occidente sulla guerra qui. Sono show in cui tutti capiscono tutto o spiegano con estrema facilità ciò che succede. E mi rendo conto che viviamo in mondi paralleli: uno teorico, l’altro reale».