Governo, Pd e 5 Stelle ancora distanti Al via nuovo giro di consultazioni
Non sono bastate 4 ore di vertice lunedì sera per raggiungere un accordo di governo tra M5s e Pd, che torneranno a incontrarsi martedì mattina.
Non sono bastate 4 ore di vertice lunedì sera per raggiungere un accordo di governo tra M5s e Pd, che torneranno a incontrarsi martedì mattina.
Esiste o non esiste il «doppio forno» dei grillini? Si fanno o non si fanno, a casa Di Maio, delle trattative in parallelo coi democratici e con i leghisti? Qualunque sia la risposta, Giuseppe Conte ha fatto la sua scelta e ha detto un «no» netto, senza appelli, alla Lega di Matteo Salvini. Dunque il presidente del Consiglio dimissionario si è messo a disposizione di una sola ipotesi di governo, …
Come ogni trattativa che si rispetti, anche quella avviata tra grillini e democratici ha i suoi alti e bassi. Tanto da far scendere e salire più volte nello stesso pomeriggio le quotazioni di un loro possibile accordo di governo da presentare martedì al capo dello Stato. Voci interessate continuano a dire che «l’accordo è chiuso». Altre invece si fanno sentire per dilatare perplessità, sospetti e…
Sergio Mattarella concede del tempo a democratici e grillini perché verifichino se possono alla fine mettersi d’accordo e formare un nuovo governo. Dà poco tempo, in realtà: dopo il prossimo giro di consultazioni che comincia martedì il Capo dello Stato, se non gli arrivano decisioni chiare per un governo che abbia una maggioranza in Parlamento e si proponga di durare per la legislatura, è pronto…
Questa crisi di governo si segnalerà come straordinariamente confusa e contraddittoria: il livello di tatticismo che hanno raggiunto i vari protagonisti, di maggioranza e di opposizione nessuno escluso, vanno molto al di là del ragionevole. E tuttavia qualche elemento politico di sostanza si riesce a vedere pur in mezzo alla nebbia della propaganda. La sostanza è che ieri Pd, M5S e Leu hanno vota…
Deciso il calendario della crisi. Non passa la proposta leghista di anticipare a l 14 agosto la sfiducia al premier Giuseppe Conte, che invece sarà in Aula il 20. Ma è stata bagarre in Senato. Il ministro dell’Interno Salvini attacca Renzi e «apre» ai Cinque Stelle sulla riforma, ma arriva il No di Forza Italia alla lista unica con la Lega.
Tutti contro Matteo Salvini? Calma. Prima se ne discute. E all’occorrenza si litiga. Anzi, volendo ci si può anche spaccare in due. E se proprio non si risolve, ognuno per la sua strada. Il primo effetto della crisi di governo non sono le elezioni anticipate d’autunno ma la divisione del Partito democratico. Al solito, verrebbe da dire. Nella «guerra dell’agenda politica» che si combatterà oggi i…
In qualsiasi modo si risolva la crisi, che resti in carica il governo Conte o se ne insedi uno nuovo, «di scopo» o «di garanzia elettorale», che Salvini riesca ad ottenere la convocazione delle urne in tempi ravvicinati o che invece Grillo riesca a scongiurare la fine della legislatura salvando così il Paese da «psiconani, ballerine e ministri propaganda» (fino a ieri suoi alleati), è venuto per …
Un caos così surreale, in agosto, non ha precedenti. Incertezza e stabile instabilità hanno fatto da sfondo ad una crisi di governo con vista sull’ignoto. Uno, due o tre esecutivi a seconda delle circostanze, come abbiamo visto. Una strettoia con poche soluzioni di sopravvivenza e da percorrere al buio. Il punto di svolta è la richiesta di Salvini di andare al voto, mai così esplicita, avanzata d…
Il vice premier leghista teme un «inciucio» fra Pd e Movimento Cinque Stelle. I pentastellati gli rispondono dandogli del traditore. Zingaretti: «Il populismo al governo ha fallito, per questo la sfida delle elezioni non è persa. Ci saranno due alternative: la Lega o il Pd». Il presidente del Senato, Elisabetta Casellati, ha convocato i capigruppo per lunedì 12 agosto, per stabilire la data del v…
Ormai non si contano più i fronti aperti nella maggioranza tra Lega e Cinque Stelle. La riforma della Giustizia del grillino Bonafede è solo l’ultimo episodio: dopo il Consiglio dei ministri-fiume che non ha sciolto i nodi della contrapposizione (separazione delle carriere, prescrizione, intercettazioni, ecc.) si può affermare con ragionevole certezza che il testo varato l’altra notte da Palazzo …
Il governo e la maggioranza hanno affrontato ieri l’ennesima prova «risolutiva», una di quelle che possono mettere a rischio la sua esistenza precaria e, in fondo, già segnata. E la prova riguarda la riforma della giustizia messa a punto dal Guardasigilli Bonafede, grillino fedelissimo di Di Maio e sponsor di Giuseppe Conte quando era uno sconosciuto professore di Diritto. Bene, per Di Maio la ri…
La maggioranza si è mostrata ieri in Senato più debole che mai. Il presidente del Consiglio è andato in aula per dire poche cose, peraltro già note e pubblicate sui giornali, sulla vicenda dei presunti fondi russi alla Lega. L’unico punto implicitamente polemico è stato quando ha ammesso che da Salvini non ha avuto alcuna notizia su tutta la faccenda. Per il resto, doverose ma scontate rassicuraz…
Giornate politiche convulse, piene di colpi di scena. Alla vigilia della determinante informativa del presidente del Consiglio al Senato sul caso dei presunti fondi russi alla Lega, si accantona bruscamente il tema (divisivo) dell’autonomia regionale e nello stesso tempo si dà il via libera alla Tav. E ancora una volta a dirigere questa musica è Giuseppe Conte, un premier che man mano acquista un…
Tutti dicono e scrivono che la crisi «è congelata». E cioè che, dopo le terribili ventiquattr’ore di giovedì in cui il governo è stato ad un centimetro dal baratro, ora sembra che si sia fermato sul ciglio. Non va né avanti né indietro, rimane in bilico nel vuoto: Di Maio e Salvini per un giorno abbassano di un tono le loro furenti polemiche. La domanda è: quanto potrà durare questa situazione? P…
La situazione politica in questo momento è quantomai incerta. I rapporti tra i leader della maggioranza sono tesi, al limite della rottura. Oggi Matteo Salvini non parteciperà al Consiglio dei ministri per protestare contro il voto favorevole dei grillini alla neo-presidente della Commissione europea, e fa sapere che ormai «è venuta meno la fiducia». Al contrario, Di Maio ritiene di essere stato …
Nella notte tra mercoledì 3 e giovedì 4 luglio ignoti hanno appeso un cappio e uno striscione sulla sede provinciale del Pd di Bergamo, con la scritta: «Bibbiano: ad uno ad uno abbiamo i vostri nomi, siete avvisati non saremo certo buoni».
È il momento di tirare un bilancio nazionale dopo l’intensa e travagliata tre giorni europea dedicata alle nomine e alla procedura di infrazione contro l’Italia. Partendo da quest’ultimo punto, è chiaro che il bilancio non può che essere di soddisfazione: la Commissione ha ritirato la sua proposta di procedere contro di noi che non verrà pertanto esaminata dal prossimo Ecofin del 9 luglio. La Bor…
In Inghilterra, nelle elezioni successive alla fine della seconda Guerra mondiale, il partito di Winston Churchill – che pure aveva guidato il Paese alla vittoria contro il nazi-fascismo – venne sconfitto. Si narra che, in una concitata riunione del gruppo dirigente dei Tories, un parlamentare avesse sostenuto l’esigenza di fare ostruzione parlamentare contro il progetto laburista di nazionalizza…
Da quando hanno ricevuto in faccia lo schiaffo elettorale del 4 marzo, perdendo in un colpo solo alle Europee sei milioni di voti, la metà di quelli raccolti solo un anno fa alle politiche, i grillini non fanno che ripetere che occorre tornare allo spirito delle origini. Cioè al «Vaffa-Day» del 2007, per intenderci, quando Beppe Grillo girava l’Italia col suo comizio-spettacolo e infiammava le fo…