Calderoli e gli insulti alla Kyenge Si del Senato, ma solo per la diffamazione
Via libera del Senato alla richiesta di autorizzazione a procedere contro Roberto Calderoli per diffamazione nei confronti dell’ex ministro Kyenge.
Via libera del Senato alla richiesta di autorizzazione a procedere contro Roberto Calderoli per diffamazione nei confronti dell’ex ministro Kyenge.
«Se il ministro Orlando firma la richiesta di grazia per Antonio Monella e la trasmette al Colle, ritiro tutti i miei emendamenti al ddl Boschi, tranne quattro e un odg».
Il senatore bergamasco della Lega Nord tuona contro il premier Renzi su Facebook sullo scottante tema dei profughi.
A Pontida i big della Lega e tanti militanti per il tradizionale raduno. Striscioni e slogan. Nel mirino il governo Renzi. Salvini: cambiare l’Italia da Nord a Sud.
Il governatore fa un passo indietro sull’ipotesi di penalizzare i Comuni che accoglieranno i profughi.
La chiamata a raccolta di cittadini, militanti leghisti, sindaci e parlamentari viene lanciata dalla Lega Nord al grido: «Basta clandestini».
«Il 17 gennaio del 1998 occupai la Prefettura di Bergamo e questo sabato ci tornerò insieme al presidente Maroni per protestare, come mi auguro faranno tantissimi cittadini telefonando alle sedi territoriali del governo, contro il razzismo di chi se ne frega degli italiani e favorisce solo gli ultimi arrivati».
Gli esponenti del Carroccio Giacomo Stucchi, Roberto Calderoli e Nunziante Consiglio hanno inviato un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno Angelino Alfano su quanto accaduto nella notte tra il 20 e il 21 aprile alla sede della Lega Nord di Bergamo.
Roberto Calderoli non potrà essere perseguito per istigazione al razzismo e diffamazione per i suoi attacchi all'ex ministro Kyenge, che era stata paragonata a un orango.
«Ora le cose vanno bene, devono avermi adottato. Sono diventato il 37° fratello della Kyenge». Chi poteva dire queste parole se non Roberto Calderoli?
Calderoli fa ancora parlare di sè. Una coda polemica è stata sollevata dal Pd sull’emendamento presentato dal leghista bergamasco che voleva limitare il bonus bebè ai soli cittadini italiani (o di paesi Ue) escludendo quindi i cittadini stranieri. Con il Movimento Cinque Stelle che ha votato insieme alla Lega.
Per l’arrivo di Matteo Renzi a Palazzo Madama il Carroccio ha scelto la strada dell’ironia. I senatori leghisti si sono presentati con un gelato, ironizzando sulla gag del premier di qualche settimane fa, conseguenze delle critiche dell’Economist.
Monella fisicamente sta bene, ma ha un unico obiettivo: ottenere la grazia e uscire il prima possibile. L’impressione è che ci possa essere un rallentamento nella pratica e lui ne soffre». Lo afferma in un’intervista a «L’Eco di Bergamo» il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli.
Salvini, circondato sul palco dai giovani padani che hanno presidiato la Cà Matta, comincia dalle banche: «Mi piacerebbe che nel 2015 fossero loro e non i cittadini italiani a fare la fame». È un passo del discorso del segretario federale della Lega alla BerghemFest di Alzano.
Il senatore leghista attende fiducioso: «Qua devono tornare. Questa riforma così com’è non funziona. Quelli del Pd mi assicurano che la modificheranno alla Camera e, a quel punto, la lettura decisiva sarà la terza».
Lutto nella famiglia di Roberto Calderoli, bergamasco, esponente della Lega Nord e attuale vicepresidente del Senato. Domenica sera è morta la mamma del politico, Maria Casiraghi. Aveva 94 anni e abitava nella casa di famiglia dei Calderoli, in via Sudorno, in Borgo Canale.
Le ultime foto lo ritraggono insieme al ministro Boschi e alla senatrice Finocchiaro, reduce da un infortunio che ha gli ha provocato la frattura di due dita e due vertebre. «Come quel calciatore del Brasile, Neymar. Sono reduce da un altro controllo in ospedale, il decorso è un po’ lungo ma tiriamo avanti».
Il Tribunale di Bergamo ha accolto la richiesta dell’accusa, in capo ai pm Gianluigi Dettori e Maria Cristina Rota: l’ex ministro Cécile Kyenge potrà testimoniare nel processo a carico del senatore Roberto Calderoli.
I 3,31 punti di distacco nei confronti di Tentorio sono il vantaggio più ridotto, con un’eccezione: l’1,22 di Vicentini su Testa nel 1994, ma con 4 candidati in soli 5 punti. Finora il tabellino dei ballottaggi dice 2-1 per il centrosinistra.