Si è spenta quella che potrebbe essere l'ultima speranza di sopravvivenza del punto nascita dell'ospedale di Piario. Il Tribunale Amministrativo Regionale di Brescia ha respinto il ricorso presentato da 24 sindaci dell'Alta valle Seriana e Val di Scalve. La delibera con la quale la Regione Lombardia aveva sancito il termine dell'attività del reparto era stata impugnata dai primi cittadini, e a settembre il presidente del Tar l'aveva sospesa. Ora la decisione è definitiva.
Nella motivazione si fa riferimento a una sentenza del Tar del Trentino Alto Adige, secondo cui «l'assistenza sanitaria delle gestanti non si consegue con la presenza diffusa di «punti nascita», ma attraverso lo standard più sicuro». Sulla decisione ha pesato anche il fatto che il Comitato Percorso Nascita nazionale si fosse pronunciato negativamente già nel 2016, così come il fatto che presso la struttura la guardia pediatrica non sia attiva 24 ore su 24, né esista un Dipartimento di emergenza di I livello per la gestione delle urgenze. Si fa poi naturalmente riferimento al numero di parti, sceso dai 498 del 2014 ai 363 dello scorso anno (a fronte di una soglia minima, prevista per legge, di 500 parti l'anno). Il Tribunale dovrà esprimersi ora nel merito della chiusura, ma a questo punto il destino sembra ormai segnato, ed entro fine anno il punto dovrebbe cessare la sua attività.
Si è spenta quella che potrebbe essere l'ultima speranza di sopravvivenza del punto nascita dell'ospedale di Piario. Il Tribunale Amministrativo Regionale di Brescia ha respinto il ricorso presentato da 24 sindaci dell'Alta valle Seriana e Val di Scalve. La delibera con la quale la Regione Lombardia aveva sancito il termine dell'attività del reparto era stata impugnata dai primi cittadini, e a settembre il presidente del Tar l'aveva sospesa. Ora la decisione è definitiva.
Nella motivazione si fa riferimento a una sentenza del Tar del Trentino Alto Adige, secondo cui «l'assistenza sanitaria delle gestanti non si consegue con la presenza diffusa di «punti nascita», ma attraverso lo standard più sicuro». Sulla decisione ha pesato anche il fatto che il Comitato Percorso Nascita nazionale si fosse pronunciato negativamente già nel 2016, così come il fatto che presso la struttura la guardia pediatrica non sia attiva 24 ore su 24, né esista un Dipartimento di emergenza di I livello per la gestione delle urgenze. Si fa poi naturalmente riferimento al numero di parti, sceso dai 498 del 2014 ai 363 dello scorso anno (a fronte di una soglia minima, prevista per legge, di 500 parti l'anno). Il Tribunale dovrà esprimersi ora nel merito della chiusura, ma a questo punto il destino sembra ormai segnato, ed entro fine anno il punto dovrebbe cessare la sua attività.