Era il 25 agosto del 2010 ed alla Berghem Fest di alzano Lombardo ci furono quegli scontri pesantissimi provocati dagli ultrà dell'Atalanta. Dalla deposizione dei poliziotti della questura di bergamo, nell'udienza al processo per associazione a delinquere contro sei esponenti di spicco della tifoseria dell' Atalanta, sono emersi dettagli chiari. Secondo i poliziotti infatti «Erano bombe incendiarie, quelle lanciate dagli ultrà, contenevano acceleratori di combustione. Qualche ordigno-hanno raccontato- arrivò anche sotto il tendone e fu un miracolo che quest' ultimo non prese fuoco». Alla manifestazione della Lega gli ultrà erano giunti per protestare contro l' allora ministro dell' Interno Maroni - fautore della tessera del tifoso -. «Avevamo informazione - ha dichiarato il funzionario che coordinava il servizio Alfredo Addato- che sarebbero giunti in 100/150, invece arrivarono in 400. Li tenemmo a bada a fatica, intavolammo una trattativa perché loro volevano incontrare Maroni. Quando il ministro acconsentì a ricevere una delegazione ci sentimmo sollevati-continua Addato-. Invece, gli ultrà cambiarono rotta perchè pretendevano di entrare tutti, così rifiutarono l' invito ed andò a finire male. Dall' udienza di ieri è emersa la figura di Galimberti come leader assoluto di curva. La notizia è risaputa, ma Addato e i due agenti della Digos Corrado Citaristi e Giuseppe Viganò hanno fornito esempi concreti. Nuova udienza il 31 maggio. Simona Befani
Era il 25 agosto del 2010 ed alla Berghem Fest di alzano Lombardo ci furono quegli scontri pesantissimi provocati dagli ultrà dell'Atalanta. Dalla deposizione dei poliziotti della questura di bergamo, nell'udienza al processo per associazione a delinquere contro sei esponenti di spicco della tifoseria dell' Atalanta, sono emersi dettagli chiari. Secondo i poliziotti infatti «Erano bombe incendiarie, quelle lanciate dagli ultrà, contenevano acceleratori di combustione. Qualche ordigno-hanno raccontato- arrivò anche sotto il tendone e fu un miracolo che quest' ultimo non prese fuoco». Alla manifestazione della Lega gli ultrà erano giunti per protestare contro l' allora ministro dell' Interno Maroni - fautore della tessera del tifoso -. «Avevamo informazione - ha dichiarato il funzionario che coordinava il servizio Alfredo Addato- che sarebbero giunti in 100/150, invece arrivarono in 400. Li tenemmo a bada a fatica, intavolammo una trattativa perché loro volevano incontrare Maroni. Quando il ministro acconsentì a ricevere una delegazione ci sentimmo sollevati-continua Addato-. Invece, gli ultrà cambiarono rotta perchè pretendevano di entrare tutti, così rifiutarono l' invito ed andò a finire male. Dall' udienza di ieri è emersa la figura di Galimberti come leader assoluto di curva. La notizia è risaputa, ma Addato e i due agenti della Digos Corrado Citaristi e Giuseppe Viganò hanno fornito esempi concreti. Nuova udienza il 31 maggio. Simona Befani