Sono divisi a gruppi e per una o più ore alla settimana entrano in carcere per incontrare mariti, moglie, genitori, fratelli, figli. Sono i famigliari dei detenuti della Casa Circondariale don Fausto Resmini. Un carcere in sovraffollamento orami da tempo: 560 detenuti per un istituto di pena che ne potrebbe ospitare poco più di 300. In una cella di pochi metri quadrati convivono anche tre persone e il momento dell'incontro con i propri cari rappresenta l'unico vero contatto con la realtà esterna per chi non ha ottenuto la possibilità di uscire qualche ora per lavorare.Il servizio di Paola Abrate e Yuri Colleoni
Sono divisi a gruppi e per una o più ore alla settimana entrano in carcere per incontrare mariti, moglie, genitori, fratelli, figli. Sono i famigliari dei detenuti della Casa Circondariale don Fausto Resmini. Un carcere in sovraffollamento orami da tempo: 560 detenuti per un istituto di pena che ne potrebbe ospitare poco più di 300. In una cella di pochi metri quadrati convivono anche tre persone e il momento dell'incontro con i propri cari rappresenta l'unico vero contatto con la realtà esterna per chi non ha ottenuto la possibilità di uscire qualche ora per lavorare.Il servizio di Paola Abrate e Yuri Colleoni