Willie Nile: «Vagabond moon»
Willie Nile sarà all’auditorium «Modernissimo» di Nembro venerdì 13 dicembre con inizio alle 21 (10€ l’ingresso).
Nato e cresciuto a Buffalo, nello stato di New York, Nile proviene da una famiglia di musicisti: suo nonno era un pianista di vaudeville che suonava con Bill “Bojangles” Robinson e Eddie Cantor e gli zii facevano boogie-woogie. Ascolta Elvis Presley, EverlyBrothers, Buddy Holly e Fats Domino, che gli arrivano in casa dai fratelli più grandi. Lo stesso Nile inizia a suonare il piano all’età di otto anni e prende lezioni di musica classica fino all’adolescenza, quando cerca di imparare i suoi primi pezzi di rock &roll. Ben presto si troverà a comporre brevi canzoni, abitudine che gli rimane negli anni del college, in cui durante l’estate viaggia a New York City per frequentare club come il Folk City e il Gaslight.
Nile studia filosofia all’università di Buffalo. Dopo la laurea del 1971, prende un appartamento nel cuore del Greenwich Village e, nel suo primo inverno newyorkese, si prende una polmonite che lo nette fuori gioco per quasi un anno. In questo periodo continua a scrivere canzoni, determinato a farsi un nome come moderno trovatore. Cosa che gli riesce per tutti i Settanta, quando diventa un punto fermo della scena rock e folk del Village, e si parla di lui come “the next big thing” di quella comunità artistica.
Frequenta il CBGB’s dove vede gruppi quali quello di Patti Smith, i Television, Ramones e Talking Heads.
Si esibisce spesso al club del VillageKenny’sCastaways in BleeckerStreet, dove comincia a raccogliere un numero sempre crescente di ascoltatori, tanto da arrivare al primo contratto discografico. Come dirà il critico rock Robert Palmer in una recensione per il New York Times, “Per una volta i tempi sembrano produrre un artista che sa essere al tempo stesso espressione iconoclasta e quasi perfetta delle correnti contemporanee. È uno dei migliori cantautori a venir fuori dalla scena di New York da molto tempo in qua.”
E proprio grazie all’ottima accoglienza della critica, si trova corteggiato da molte case discografiche, tra cui sceglierà la Arista, per entrare in studio con una band che comprende Jay Dee Daugherty del Patti Smith Group. Alcune recensioni si spingono a paragonarlo a Bob Dylan e Buddy Holly, fino a definirlo una sorta di “one-man Clash”. L’entusiasmo generato dall’omonimo album di debutto, WillieNile, porta Pete Townshend a chiedere a Willie di partecipare al tour estivo degliWho. E così Nile e la sua band sono presto on the road con gliWho, solo pochi mesi dopo la prima esperienza di Willie nel suonare con un gruppo. Dopo due dischi accolti più che bene, il primo del 1980 e Golden Down del 1981, Nile si trova impelagato in una serie di problemi legali che si rifletteranno sulla carriera, che si arresta per anni.
Infatti, per quanto continui a scrivere, Nile non sale sul palco né produce un nuovo disco sino al 1987, quando si esibisce a Oslo, in Norvegia, con Eric Andersen. Il videotape della serata porterà un talent scout della Columbia a fargli firmare per la label nel 1988, ma la produzione di un suo disco non avrà inizio che un paio d’anni dopo. Escedunquenel 1991 il CD Places I Have Never Been, con le canzoni Everybody Needs A Hammer e Heaven Help The Lonely. In Places I Have Never Been lo aiutanomusicisti di fama come Richard Thompson, Loudon Wainwright III, Roger McGuinn e membridegli Hooters e delleRoches. L’EP del 1992, Hard Times in America, sarà accolto con favore da molti ascoltatori europei.
Nile ha inciso e si è esibito con molti musicisti, tra cui Ringo Starr, Tori Amos, Elvis Costello, Lucinda Williams, Ian Hunter e i Barenaked Ladies. L’album tratto dal concerto registrato al Central Park, WillieNile-Archive Alive!, esce su Archive Recordings, e Nile farà parte delle voci nel disco collettivo Largo, insieme a Joan Osborne, CyndiLauper, LevonHelm, Chieftains, TajMahal e Carole King. Un altro progetto vede Nile scrivere e presentare gran parte delle canzoni della colonna sonora del film di Kevin McLaughlinPinch Me!
Nell’autunno del 2003, Nile viene invitato a dividere il palco in tre concerti con Bruce Springsteen e la sua E Street Band, tra cui i due show finali allo SheaStadium.
La peculiare qualità di Nile è il suo spirito carismatico. Sono la passione e un entusiasmo contagiosi a far guadagnare a Nile l’ammirazione di fans e amici vari. Dai grandi spazi come lo Shea ai club e i concerti nei locali e teatri europei, le sue performance diventano leggendarie.
Mettendo insieme tutte le proprie capacità, dà vita alla sua prima esperienza di autoproduzione col disco Beautiful Wreck of the World, che esce nel 1999 e viene selezionato come uno dei primi dieci album dell’anno dai critici di Billboard, del Village Voice e della Stereo Review. Lucinda Williams dirà di On the Road to Calvary, scritta da Nile per ricordare Jeff Buckley, “Una delle più belle canzoni che abbia mai sentito”.
L’album raggiungerà le finali agli Independent Music Awards nella categoria Miglior Disco Rock dell’Anno.
Nel 2006, Nile pubblica Streets of New York, considerato da molti la sua migliore opera a tuttoggi, anche grazie alla qualità della produzione e la chiarezza della scrittura. Il critico musicale JayCocks, già giornalista di Time e apprezzato sceneggiatore, scrive di Streets of New York: “I brani che scrive e suona con quelle vibrazioni da fiamma ossidrica mettono nei suoi racconti mito e magia, paura e tristezza e l’amore per la sua città. Questo disco fa girare la testa e strappa il cuore. È rock and roll al massimo. È New York al massimo. E non c’è niente che sia meglio di questo”.
House of ThousandGuitars esce il 14 aprile del 2009, e il 30 settembre dello stesso anno, nella data al GiantsStadium nel new Jersey, Bruce Springsteen invita nuovamente Nile a suonare con la E Street Band. E il 22 novembre, il Boss lo inviterà ancora sul palco per suonare la penultima canzone del concerto finale del suo tour, che si tiene proprio nella sua Buffalo, alla HSBC Arena. Nile si unisce a Springsteen e alla E Street Band per la cover di Higher and Higher di Jackie Wilson.
Nile appare nel disco di Bruce Springsteen Wrecking Ball, uscito nella primavera del 2012, esibendosi alle voci nel primo singolo tratto dall’album, We Take Care of OurOwn.
“È davvero un bel periodo” dice Nile delle sue attività più recenti. “Ho fatto più tour in questi ultimi due anni che in tutta la mia carriera fino a prima. Sono in Europa quattro mesi all’anno e lì abbiamo costruito davvero qualcosa di solido. I fans sono eccezionali, si fanno sentire, ti supportano, e io sono profondamente grato a ognuno di loro”.
Nel 2013 esce American Ride, dodici nuove canzoni in una varietà di stili, dal viaggio attraverso l’America della titletrack, alle strofe battagliere diLife On Bleecker Street,alla follia dellaHoly War,fino alla cover di una grande canzone diJim Carroll: People WhoDied.Ci sono chitarre acustiche ed elettriche, piano, batteria, basso elettrico, contrabbasso, organo, fiati, pezzi rock, ballate, shuffle, e chi più ne ha più ne metta...
“Si tratta comunque di una cavalcata....a piedi, a cavallo, sulle montagne russe. Ci sono diverse Americhe da scoprire. La mitica, la magica, quella reale. Una delle guide migliori per svelare quel mistero che è la bellezza tribolata dell’America”. Bono Vox, U2
www.willienile.com
Discografia:
- Willie Nile, 1980
- Golden Down, 1981
- Hard Times in America, EP 1992
- Live in Central Park - Archive Alive!, 1997
- Places I Have Never Been, 1999
- Beautiful Wreck of the World, 1999
- Streets of New York, 2006
- Live at Turning Point, 2007
- Live From the Streets of New York, 2008
- House of Thousand Guitars, 2009
- The Innocent Ones, 2010
- Live Hard Times in the UK, 2011
- American Ride, 2013