FORTI COSE A PENSAR METTERE IN VERSI
29. 31 Mentr'io m'andava tra tante primizie
29. 32 de l'etterno piacer tutto sospeso,
29. 33 e disioso ancora a più letizie,
29. 34 dinanzi a noi, tal quale un foco acceso,
29. 35 ci si fé l'aere sotto i verdi rami;
29. 36 e 'l dolce suon per canti era già inteso.
29. 37 O sacrosante Vergini, se fami,
29. 38 freddi o vigilie mai per voi soffersi,
29. 39 cagion mi sprona ch'io mercé vi chiami.
29. 40 Or convien che Elicona per me versi,
29. 41 e Uranìe m'aiuti col suo coro
29. 42 forti cose a pensar mettere in versi.
Matelda, cantando come donna innamorata (v. 1), cammina lungo la riva del fiume Letè e Dante la segue dalla riva opposta. La donna invita il poeta a prestare attenzione allo spettacolo meraviglioso che sta per iniziare: si tratta di una processione mistica, che avviene in una atmosfera luminosa ed al suono di una dolce melodia (la luce e il suono armonioso saranno due temi portanti del Paradiso). Dante invoca le Muse, come aveva fatto all'inizio di ogni prova poetica, ed in particolare Urania, la musa che rappresenta la scienza delle realtà celesti e soprannaturali (cfr. il greco ouranòs=cielo). La processione mistica, ricchissima di simboli ricavati dai libri profetici dell'Antico Testamento e dall'Apocalisse di S. Giovanni, è la raffigurazione della storia della salvezza, dalla creazione fino alla redenzione operata da Gesù Cristo e dalla redenzione fino ai tempi di Dante, per così dire senza soluzione di continuità. La processione è preceduta da sette alberi d'oro, in realtà sette candelabri luminosi che lasciano dietro di sé una scia con i colori dell'arcobaleno; seguono ventiquattro anziani (i ventiquattro libri dell'Antico Testamento), quattro animali (simbolo dei quattro evangelisti), un carro trionfale a due ruote (la Chiesa, poggiata su Antico e Nuovo Testamento), un grifone (immagine teriomorfa della duplice natura di Cristo in un'unica persona). Alla destra del carro danzano tre fanciulle (le tre virtù teologali vestite di bianco, verde e rosso: la fede, la speranza e la carità), e alla sinistra del carro quattro fanciulle vestite di porpora (sono le quattro virtù cardinali: prudenza, giustizia, fortezza e temperanza); seguono due vecchi (Pietro e Paolo), quattro personaggi di umile aspetto (le Epistole di Giacomo, Pietro, Giovanni e Giuda) ed infine un vecchio solo (S. Giovanni, autore dell'Apocalisse). Quando il carro arriva dirimpetto a Dante si ode un tuono ed tutto il corteo si arresta.
Enzo Noris