NON TUTTI I MALI VENGONO PER NUOCERE
IF I,8
Dopo aver descritto la selva oscura, nella quale si era smarrito, definendola tanto amara che la morte lo è solo poco di più, Dante aggiunge al verso 8: «ma per trattar del ben ch'i' vi trovai, dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte».
Dal male può derivare un bene: per giungere all'abbraccio appagante con Beatrice e con Dio, l'Amor che move il sole e l'altre stelle, occorre necessariamente passare attraverso l'Inferno.
Ma di quale bene parla Dante? Sicuramente di Virgilio e del suo prezioso aiuto per affrontare il cammino rischioso che lo aspetta, come a dire che dal male non usciamo da soli; ma anche di Beatrice, che lo assiste e lo attende sulla cima del Purgatorio per accompagnarlo, attraverso i cieli del Paradiso, all'incontro con Il Bene.
Nella situazione più negativa, deprimente, nella quale avvertiamo tutta la nostra pochezza, quando abbiamo la percezione di aver fallito e siamo presi dai sensi di colpa - Dante ci ricorda - rimane sempre aperta una remota possibilità di riscatto, un bene, anche residuale che non può essere soffocato né eliminato totalmente e chiede solo di essere riconosciuto.
Enzo Noris