È stato stroncato da un infarto mentre si trovava in montagna Michelangelo Arnoldi, vice-presidente del CAI di Alzano Lombardo. L'uomo, 75 anni, che viveva nel quartiere di Redona a Bergamo, stava effettuando un'escursione sui monti della Valcamonica, nel Bresciano. Si stava dirigendo in compagnia di undici amici del CAI dal rifugio de Marie a Volano, a circa 1400 metri di quota, verso il bivacco Macherio, quando nei pressi della Malga del Dosso nel territorio di Cimbergo ha avvertito un malore e si è improvvisamente accasciato al suolo. In attesa dei soccorsi, le persone che erano con lui hanno messo in atto le prime manovre per tentare di rianimarlo: il gruppo è stato raggiunto dall'elisoccorso decollato da Sondrio e dagli uomini del Soccorso Alpino di Brescia. I sanitari però non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. La salma di Arnoldi è stata trasportata all'ospedale di Esine, in provincia di Brescia, e quindi nella sua abitazione di Bergamo. Scossi gli amici che erano con lui: "Aveva un fisico possente, e non sentiva la fatica. La scorsa domenica", hanno raccontato, "siamo andati insieme alla Aprica". Arnoldi lascia la moglie e due figlie.
È stato stroncato da un infarto mentre si trovava in montagna Michelangelo Arnoldi, vice-presidente del CAI di Alzano Lombardo. L'uomo, 75 anni, che viveva nel quartiere di Redona a Bergamo, stava effettuando un'escursione sui monti della Valcamonica, nel Bresciano. Si stava dirigendo in compagnia di undici amici del CAI dal rifugio de Marie a Volano, a circa 1400 metri di quota, verso il bivacco Macherio, quando nei pressi della Malga del Dosso nel territorio di Cimbergo ha avvertito un malore e si è improvvisamente accasciato al suolo. In attesa dei soccorsi, le persone che erano con lui hanno messo in atto le prime manovre per tentare di rianimarlo: il gruppo è stato raggiunto dall'elisoccorso decollato da Sondrio e dagli uomini del Soccorso Alpino di Brescia. I sanitari però non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. La salma di Arnoldi è stata trasportata all'ospedale di Esine, in provincia di Brescia, e quindi nella sua abitazione di Bergamo. Scossi gli amici che erano con lui: "Aveva un fisico possente, e non sentiva la fatica. La scorsa domenica", hanno raccontato, "siamo andati insieme alla Aprica". Arnoldi lascia la moglie e due figlie.