Ci sono volute solo 72 ore di indagini serrate per i Carabinieri della compagnia di Treviglio, per fare luce su un incendio divampato a Canonica d’Adda il 25 gennaio. Ad andare in fiamme una BMW, completamente distrutta. Quella notte ci volle diverso tempo prima che i vigili del fuoco di Dalmine riuscissero a spegnere definitivamente il veicolo incendiato sulla via pubblica. Ad insospettire i carabinieri il fatto che nelle ore successive al fatto il proprietario, un 30enne di Verdello senza precedenti, non avesse segnalato nulla. Da qui sono scattate quindi le indagini che hanno passato al setaccio tutta una serie di elementi tra cui le immagini di videosorveglianza della zona. Vistosi probabilmente in difficoltà, il proprietario del mezzo durante uno dei contatti avuti con i carabinieri, per cercare di depistare gli inquirenti, aveva esibito una fantomatica lettera minatoria accompagnata da tre bossoli di pistola calibro 21, provando a indicare il movente minatorio. Alla fine l'iomo è crollato confessando di essere l’autore del gesto incendiario che aveva già avviato la pratica assicurativa per il risarcimento. Su una delle mani del 30enne c'era anche una vistosa ustione. Indagato in concorso un amico del proprietario del BMW, un 19enne di Osio Sotto, che era presente sul luogo dell’incendio. Nei confronti del 30enne è scattato il ritiro cautelativo della pistola, del fucile e delle munizioni legittimamente detenute presso la sua abitazione. Al 30enne ora vengono contestati danneggiamento seguito da incendio, simulazione di reato e tentata truffa.
Ci sono volute solo 72 ore di indagini serrate per i Carabinieri della compagnia di Treviglio, per fare luce su un incendio divampato a Canonica d’Adda il 25 gennaio. Ad andare in fiamme una BMW, completamente distrutta. Quella notte ci volle diverso tempo prima che i vigili del fuoco di Dalmine riuscissero a spegnere definitivamente il veicolo incendiato sulla via pubblica. Ad insospettire i carabinieri il fatto che nelle ore successive al fatto il proprietario, un 30enne di Verdello senza precedenti, non avesse segnalato nulla. Da qui sono scattate quindi le indagini che hanno passato al setaccio tutta una serie di elementi tra cui le immagini di videosorveglianza della zona. Vistosi probabilmente in difficoltà, il proprietario del mezzo durante uno dei contatti avuti con i carabinieri, per cercare di depistare gli inquirenti, aveva esibito una fantomatica lettera minatoria accompagnata da tre bossoli di pistola calibro 21, provando a indicare il movente minatorio. Alla fine l'iomo è crollato confessando di essere l’autore del gesto incendiario che aveva già avviato la pratica assicurativa per il risarcimento. Su una delle mani del 30enne c'era anche una vistosa ustione. Indagato in concorso un amico del proprietario del BMW, un 19enne di Osio Sotto, che era presente sul luogo dell’incendio. Nei confronti del 30enne è scattato il ritiro cautelativo della pistola, del fucile e delle munizioni legittimamente detenute presso la sua abitazione. Al 30enne ora vengono contestati danneggiamento seguito da incendio, simulazione di reato e tentata truffa.