Ritardi alla variante di Zogno. In realtà più che di novità si tratta della solita, sgradevole e ripetitiva nenia. L'apertura slitta ancora e i costi lievitano. E' la solita storia che sentiamo da anni. L'unica cosa che si muove: costi, burocrazia, tempi. Per il resto il cantiere è abbandonato da tempo immemore con l'infrastruttura quasi completata. Gallerie fatte e strade di collegamentoi pressochè finite. Mancano ovviamente tutte le finiture. La spiegazione, già nota, è presto detta: con il nuovo Codice degli appalti, che esclude l'appalto integrato, le procedure sono più lunghe. Ora l'apertura della variante slitta a maggio 2019 e i fondi necessari per il completamento salgono a 33,1 milioni.
Ritardi alla variante di Zogno. In realtà più che di novità si tratta della solita, sgradevole e ripetitiva nenia. L'apertura slitta ancora e i costi lievitano. E' la solita storia che sentiamo da anni. L'unica cosa che si muove: costi, burocrazia, tempi. Per il resto il cantiere è abbandonato da tempo immemore con l'infrastruttura quasi completata. Gallerie fatte e strade di collegamentoi pressochè finite. Mancano ovviamente tutte le finiture. La spiegazione, già nota, è presto detta: con il nuovo Codice degli appalti, che esclude l'appalto integrato, le procedure sono più lunghe. Ora l'apertura della variante slitta a maggio 2019 e i fondi necessari per il completamento salgono a 33,1 milioni.