-Secondo gli investigatori, Farooq Aftab, il 26enne pachistano residente a Vaprio d'Adda, espulso e rimpatriato lunedì su un aereo diretto a Islamabad, aveva anche l'aeroporto di Orio al Serio nell'elenco dei suoi possibili obiettivi. Le indagini dei carabinieri del Ros di Milano, coordinate dai Pm anti terrorismo Maurizio Romanelli e Pietro Basalone, hanno seguito per un anno il processo di radicalizzazione del magazziniere della Decathlon di Basiano, paese in provincia di Milano, considerato una persona violenta già nell'ambito familiare e pronta a entrare in azione. «Dopo una serie di indagini da parte dei carabinieri - ha affermato il ministro dell'Interno Angelino Alfano - abbiamo accertato la sua adesione all'ideologia estremista e il suo inserimento in un circuito di utenti web dediti all'apologia dello Stato Islamico e delle sue attività terroristiche. Aveva espresso più volte - ha continuato il ministro - l'intenzione di andare in Siria o di partire per la Bosnia, dove si sarebbe addestrato alla jihad". Inoltre avrebbe manifestato «in un ristretto contesto» l'intenzione di compiere un attentato in Italia una volta ottenuta la cittadinanza. E, in caso di rifiuto, di reagire con violenza, prima uccidendo diverse persone e poi suicidandosi. «Vedi, non è difficile colpire un aeroporto» avrebbe detto nell'ottobre dell'anno scorso intercettato in auto con la moglie, mentre passava davanti all'aeroporto di Orio al Serio: «C'è soltanto un filo», riferendosi alla recinzione che corre lungo l'aeroporto. La moglie non era complice del marito, anzi in più di un caso sarebbe stata percossa perché non indossava il burqa. L'uomo aveva insistito con lei perché prendesse la patente. Ma non era una concessione alla libertà: «Impara a guidare, così anche se non ci sarò più potrai aiutare i mujahidin con un'autobomba - le aveva detto".
-Secondo gli investigatori, Farooq Aftab, il 26enne pachistano residente a Vaprio d'Adda, espulso e rimpatriato lunedì su un aereo diretto a Islamabad, aveva anche l'aeroporto di Orio al Serio nell'elenco dei suoi possibili obiettivi. Le indagini dei carabinieri del Ros di Milano, coordinate dai Pm anti terrorismo Maurizio Romanelli e Pietro Basalone, hanno seguito per un anno il processo di radicalizzazione del magazziniere della Decathlon di Basiano, paese in provincia di Milano, considerato una persona violenta già nell'ambito familiare e pronta a entrare in azione. «Dopo una serie di indagini da parte dei carabinieri - ha affermato il ministro dell'Interno Angelino Alfano - abbiamo accertato la sua adesione all'ideologia estremista e il suo inserimento in un circuito di utenti web dediti all'apologia dello Stato Islamico e delle sue attività terroristiche. Aveva espresso più volte - ha continuato il ministro - l'intenzione di andare in Siria o di partire per la Bosnia, dove si sarebbe addestrato alla jihad". Inoltre avrebbe manifestato «in un ristretto contesto» l'intenzione di compiere un attentato in Italia una volta ottenuta la cittadinanza. E, in caso di rifiuto, di reagire con violenza, prima uccidendo diverse persone e poi suicidandosi. «Vedi, non è difficile colpire un aeroporto» avrebbe detto nell'ottobre dell'anno scorso intercettato in auto con la moglie, mentre passava davanti all'aeroporto di Orio al Serio: «C'è soltanto un filo», riferendosi alla recinzione che corre lungo l'aeroporto. La moglie non era complice del marito, anzi in più di un caso sarebbe stata percossa perché non indossava il burqa. L'uomo aveva insistito con lei perché prendesse la patente. Ma non era una concessione alla libertà: «Impara a guidare, così anche se non ci sarò più potrai aiutare i mujahidin con un'autobomba - le aveva detto".