E' ufficiale: Ubi ha confermato l'intenzione di acquistare il 100% di Nuova Banca delle Marche, Nuova Banca dell'Etruria e del Lazio e Nuova Cassa di Risparmio di Chieti, tre dei quattro istituti finiti nel 2015 sotto il controllo del "Fondo di risoluzione", istituto che si occupa di gestire banche in situazione di dissesto. Il Fondo, espressione nazionale del Meccanismo di risoluzione europeo, è pronto a cedere al gruppo bergamasco e bresciano. L'offerta ufficializzata ha un valore iniziale simbolico di un euro. A questo importo dovrà seguire un aumento di capitale che dovrebbe ammontare a 400 milioni di euro. Ubi punta all'acquisizione delle cosiddette "good bank", le banche cioè «ripulite» dai crediti deteriorati, che saranno ceduti ad Atlante (il fondo per sostenere le banche italiane nelle operazioni di aumenti di capitale e nella gestione dei crediti in sofferenza). L'operazione dovrebbe portare a Ubi una crescita della quota di mercato, oltre a circa 900 mila clienti, derivanti dal consolidamento della sua presenza in aree per ora non coperte. Tra le incognite dell'operazione c'è quella relativa all'occupazione: si prevede infatti un taglio del 30% dei 4.800 dipendenti delle 3 banche entro il 2020. Ubi dovrà aspettare la risposta dal Direttorio della Banca d'Italia, che si riunirà martedì. Nell'attesa, la Borsa sembra dare fiducia alla banca lombarda, il cui titolo è cresciuto di oltre il 9%.
E' ufficiale: Ubi ha confermato l'intenzione di acquistare il 100% di Nuova Banca delle Marche, Nuova Banca dell'Etruria e del Lazio e Nuova Cassa di Risparmio di Chieti, tre dei quattro istituti finiti nel 2015 sotto il controllo del "Fondo di risoluzione", istituto che si occupa di gestire banche in situazione di dissesto. Il Fondo, espressione nazionale del Meccanismo di risoluzione europeo, è pronto a cedere al gruppo bergamasco e bresciano. L'offerta ufficializzata ha un valore iniziale simbolico di un euro. A questo importo dovrà seguire un aumento di capitale che dovrebbe ammontare a 400 milioni di euro. Ubi punta all'acquisizione delle cosiddette "good bank", le banche cioè «ripulite» dai crediti deteriorati, che saranno ceduti ad Atlante (il fondo per sostenere le banche italiane nelle operazioni di aumenti di capitale e nella gestione dei crediti in sofferenza). L'operazione dovrebbe portare a Ubi una crescita della quota di mercato, oltre a circa 900 mila clienti, derivanti dal consolidamento della sua presenza in aree per ora non coperte. Tra le incognite dell'operazione c'è quella relativa all'occupazione: si prevede infatti un taglio del 30% dei 4.800 dipendenti delle 3 banche entro il 2020. Ubi dovrà aspettare la risposta dal Direttorio della Banca d'Italia, che si riunirà martedì. Nell'attesa, la Borsa sembra dare fiducia alla banca lombarda, il cui titolo è cresciuto di oltre il 9%.