In Lombardia una delle armi più potenti contro il tumore è la prevenzione: tuttavia i numeri della malattia continuano a essere alti. Lo scorso anno nella regione sono stati stimati 63.700 nuovi casi (circa 6500 in Bergamasca), con una prevalenza negli uomini. Le tre neoplasie più frequenti sono quelle del seno, del colon retto e del polmone: il 63% delle donne e il 54% degli uomini sopravvivono però a cinque anni dalla diagnosi. I dati, illustrati a Palazzo Lombardia alla presenza dell'assessore al Welfare Giulio Gallera, sono contenuti nel volume "I numeri del cancro in Italia 2017" curato dall'Associazione Italiana di Oncologia Medica, dall'Associazione Italiana Registri Tumori e dalla Fondazione AIOM. Le buone notizie arrivano dal fronte della prevenzione: la nostra provincia presenta un'adesione superiore a quella già alta del resto dei lombardi ai programmi organizzati, che proprio sul nostro territorio sono stati implementati rispetto ad altre zone del Paese. Ne è un esempio lo screening per il tumore al seno: la fascia d'età delle donne cui è proposto è stata ampliata, e oggi si rivolge a chi ha tra i 45 e i 74 anni. L'adesione (67%) è più alta rispetto alla media nazionale. Stesso discorso per il test del sangue occulto, cui aderisce in Lombardia il 49% delle persone di età compresa tra i 50 e i 74 anni. Non altrettanto buone sono le notizie sul fronte degli stili di vita.
In Lombardia una delle armi più potenti contro il tumore è la prevenzione: tuttavia i numeri della malattia continuano a essere alti. Lo scorso anno nella regione sono stati stimati 63.700 nuovi casi (circa 6500 in Bergamasca), con una prevalenza negli uomini. Le tre neoplasie più frequenti sono quelle del seno, del colon retto e del polmone: il 63% delle donne e il 54% degli uomini sopravvivono però a cinque anni dalla diagnosi. I dati, illustrati a Palazzo Lombardia alla presenza dell'assessore al Welfare Giulio Gallera, sono contenuti nel volume "I numeri del cancro in Italia 2017" curato dall'Associazione Italiana di Oncologia Medica, dall'Associazione Italiana Registri Tumori e dalla Fondazione AIOM. Le buone notizie arrivano dal fronte della prevenzione: la nostra provincia presenta un'adesione superiore a quella già alta del resto dei lombardi ai programmi organizzati, che proprio sul nostro territorio sono stati implementati rispetto ad altre zone del Paese. Ne è un esempio lo screening per il tumore al seno: la fascia d'età delle donne cui è proposto è stata ampliata, e oggi si rivolge a chi ha tra i 45 e i 74 anni. L'adesione (67%) è più alta rispetto alla media nazionale. Stesso discorso per il test del sangue occulto, cui aderisce in Lombardia il 49% delle persone di età compresa tra i 50 e i 74 anni. Non altrettanto buone sono le notizie sul fronte degli stili di vita.