-Anche due bergamaschi sono stati iscritti nel registro degli indagati per il deragliamento del treno Intercity 660 Milano-Ventimiglia, avvenuto a Capo Rollo di Andora, nel Savonese. Il convoglio venne travolto da una frana e rischiò di precipitare sulla scogliera sottostante. Per il pubblico ministero Giovanni Battista Ferro, dei reati di crollo e frana colposa, oltre che di disastro ferroviario, devono rispondere i proprietari della villa dove fu costruita una terrazza che franò col terreno e i costruttori. Nel fascicolo aperto il 17 gennaio di due anni fa sono così finiti i proprietari Vincenzo Di Troia, la figlia Giulia e il genero Raffaele De Carlo, l'amministratore unico della Costruzioni Bergamasche, Damiano Bonomi, impresa che eseguì i lavori, e Giovanni Bosi, ingegnere bergamasco incaricato di verificare nel 2012 la solidità della terrazza. A seguito dell'incidente la linea ferroviaria rimase interrotta per tre mesi creando disagi e danni economici elevati. Responsabilità possibili anche a carico del comune che avrebbe dovuto vigilare sulla realizzazione delle edificazioni irregolari ed eventualmente bloccarle.
-Anche due bergamaschi sono stati iscritti nel registro degli indagati per il deragliamento del treno Intercity 660 Milano-Ventimiglia, avvenuto a Capo Rollo di Andora, nel Savonese. Il convoglio venne travolto da una frana e rischiò di precipitare sulla scogliera sottostante. Per il pubblico ministero Giovanni Battista Ferro, dei reati di crollo e frana colposa, oltre che di disastro ferroviario, devono rispondere i proprietari della villa dove fu costruita una terrazza che franò col terreno e i costruttori. Nel fascicolo aperto il 17 gennaio di due anni fa sono così finiti i proprietari Vincenzo Di Troia, la figlia Giulia e il genero Raffaele De Carlo, l'amministratore unico della Costruzioni Bergamasche, Damiano Bonomi, impresa che eseguì i lavori, e Giovanni Bosi, ingegnere bergamasco incaricato di verificare nel 2012 la solidità della terrazza. A seguito dell'incidente la linea ferroviaria rimase interrotta per tre mesi creando disagi e danni economici elevati. Responsabilità possibili anche a carico del comune che avrebbe dovuto vigilare sulla realizzazione delle edificazioni irregolari ed eventualmente bloccarle.