Parlare di trasporto pubblico su gomma significa oggi per molti pensare a pullman affollati, corse saltate, servizi sospesi in certi periodi dell'anno. L'auspicio è che la situazione migliori: l'occasione è rappresentata dal nuovo piano dei trasporti, chiamato 'di bacino', che entro il 2018 dovrebbe rivoluzionare il nostro modo di intendere e di usufruire dei mezzi pubblici. Innanzitutto scomparirà la distinzione tra servizio urbano ed extraurbano: chi si vedrà assegnato il compito di gestire questa rivoluzione, in seguito a una gara che sarà bandita entro l'autunno, opererà indistintamente in città e provincia, con autobus e tram. Si utilizzerà un biglietto unico - una card elettronica ricaricabile - con il quale l'utente potrà muoversi su tutti i mezzi, e su tutto il territorio orobico. I bus saranno dotati di telecamere per la videosorveglianza, saranno localizzabili grazie al sistema Gps, e dotati di uno strumento per il conteggio dei passeggeri a bordo. Saranno ripensati gli orari, in modo da renderli più uniformi e regolari. I costi di tutto il sistema si aggirerebbero attorno ai 51 milioni di euro: oggi i contributi dei vari enti arrivano a poco più di 45 - e la qualità non è sempre la migliore. Veniamo da anni di progressivi tagli alle risorse, che hanno determinato in sette anni una diminuzione di quasi il 10% dei chilometri percorsi dai mezzi pubblici in città e provincia. Il banco di prova è il nuovo sistema, che inizia a disegnarsi nel 2017: proprio l'anno in cui l'Agenzia per il Trasporto Pubblico (cui partecipano Regione, Provincia e Comune), dovrà gestire un taglio di 500mila euro rispetto al 2016.
Parlare di trasporto pubblico su gomma significa oggi per molti pensare a pullman affollati, corse saltate, servizi sospesi in certi periodi dell'anno. L'auspicio è che la situazione migliori: l'occasione è rappresentata dal nuovo piano dei trasporti, chiamato 'di bacino', che entro il 2018 dovrebbe rivoluzionare il nostro modo di intendere e di usufruire dei mezzi pubblici. Innanzitutto scomparirà la distinzione tra servizio urbano ed extraurbano: chi si vedrà assegnato il compito di gestire questa rivoluzione, in seguito a una gara che sarà bandita entro l'autunno, opererà indistintamente in città e provincia, con autobus e tram. Si utilizzerà un biglietto unico - una card elettronica ricaricabile - con il quale l'utente potrà muoversi su tutti i mezzi, e su tutto il territorio orobico. I bus saranno dotati di telecamere per la videosorveglianza, saranno localizzabili grazie al sistema Gps, e dotati di uno strumento per il conteggio dei passeggeri a bordo. Saranno ripensati gli orari, in modo da renderli più uniformi e regolari. I costi di tutto il sistema si aggirerebbero attorno ai 51 milioni di euro: oggi i contributi dei vari enti arrivano a poco più di 45 - e la qualità non è sempre la migliore. Veniamo da anni di progressivi tagli alle risorse, che hanno determinato in sette anni una diminuzione di quasi il 10% dei chilometri percorsi dai mezzi pubblici in città e provincia. Il banco di prova è il nuovo sistema, che inizia a disegnarsi nel 2017: proprio l'anno in cui l'Agenzia per il Trasporto Pubblico (cui partecipano Regione, Provincia e Comune), dovrà gestire un taglio di 500mila euro rispetto al 2016.