Tutti i nuovi treni regionali entro il 2022, con tre anni di anticipo rispetto al previsto. Entro la stessa data dimezzamento dell'età media dei convogli, da 20 a 10 anni nel 2022. Miglioramento della puntualità del 12,5%, entro il 2021. Dimezzamento delle cancellazioni dei treni. Aumento del 6% della soddisfazione del viaggio nel suo complesso. Tutto ciò che un pendolare lombardo ha sempre sognato viene scritto nero su bianco da Trenitalia nel Piano industriale proposto alla Regione Lombardia per il rilancio del trasporto. Come è possibile superare l'impasse che ha di fatto se non bloccato, di sicuro rallentato gli investimenti di Trenord in questi anni? Ricordiamo che la società nata nel 2011 è partecipata per il 50% da Trenitalia e per il restante 50 da Ferrovie Nord Milano. Trenitalia chiede di acquisire l'1% attraverso la formula di "usufrutto" delle azioni: l'operazione non prevederebbe cessione di proprietà ma il trasferimento della quota per un tempo definito, durante il quale diventerebbe socio di maggioranza. Sempre secondo il Piano, la Regione avrebbe il ruolo di controllo societario e vigilanza sulla qualità del servizio. L'operazione è subordinata all'autorizzazione del Garante della Concorrenza oltre che, naturalmente, al via libera del presidente Fontana. Nell'attesa sono già stati presentati i nuovi convogli, che dovrebbero entrare in servizio a partire dal 2019: tra questi ci sono i treni Rock e Pop, che Trenitalia ha presentato come "più comodi, più sostenibili sul piano ambientale, più accessibili anche alle persone a ridotta mobilità e con disabilità". Una risposta dovrebbe arrivare nelle prossime settimane: i pendolari lombardi si accontenterebbero di treni magari meno rock, ma almeno in grado di accompagnarli a destinazione con pulizia, sicurezza e puntualità.
Tutti i nuovi treni regionali entro il 2022, con tre anni di anticipo rispetto al previsto. Entro la stessa data dimezzamento dell'età media dei convogli, da 20 a 10 anni nel 2022. Miglioramento della puntualità del 12,5%, entro il 2021. Dimezzamento delle cancellazioni dei treni. Aumento del 6% della soddisfazione del viaggio nel suo complesso. Tutto ciò che un pendolare lombardo ha sempre sognato viene scritto nero su bianco da Trenitalia nel Piano industriale proposto alla Regione Lombardia per il rilancio del trasporto. Come è possibile superare l'impasse che ha di fatto se non bloccato, di sicuro rallentato gli investimenti di Trenord in questi anni? Ricordiamo che la società nata nel 2011 è partecipata per il 50% da Trenitalia e per il restante 50 da Ferrovie Nord Milano. Trenitalia chiede di acquisire l'1% attraverso la formula di "usufrutto" delle azioni: l'operazione non prevederebbe cessione di proprietà ma il trasferimento della quota per un tempo definito, durante il quale diventerebbe socio di maggioranza. Sempre secondo il Piano, la Regione avrebbe il ruolo di controllo societario e vigilanza sulla qualità del servizio. L'operazione è subordinata all'autorizzazione del Garante della Concorrenza oltre che, naturalmente, al via libera del presidente Fontana. Nell'attesa sono già stati presentati i nuovi convogli, che dovrebbero entrare in servizio a partire dal 2019: tra questi ci sono i treni Rock e Pop, che Trenitalia ha presentato come "più comodi, più sostenibili sul piano ambientale, più accessibili anche alle persone a ridotta mobilità e con disabilità". Una risposta dovrebbe arrivare nelle prossime settimane: i pendolari lombardi si accontenterebbero di treni magari meno rock, ma almeno in grado di accompagnarli a destinazione con pulizia, sicurezza e puntualità.