"Il servizio non funziona, ma nonostante questo si vada avanti per altri dieci anni". E' rispetto a questo concetto che si manifesta la perplessità dei comitati dei pendolari lombardi, che chiedono chiarezza sull'intenzione annunciata dalla Regione di confermare per i prossimi due lustri la gestione del trasporto ferroviario a Trenord, senza una gara che metta a confronto alternative. Chi fruisce regolarmente dei servizi (e subisce i disservizi) della società che per il 50% fa capo alla stessa Regione, e per l'altro 50 a Trenitalia, vuole vederci chiaro: i rappresentanti dei pendolari chiedono documentazione che dimostri l'assenza di alternative, la trasparenza nelle trattative con Trenord, la chiarezza nel ruolo dei due soci, ma anche il ripristino delle tratte sostituite con bus, il potenziamento e il miglioramento del servizio che troppe volte si è dimostrato non all'altezza. L'assessore regionale ai trasporti Terzi ha escluso l'eventualità di bandire gare: "Nessuna Regione ha svolto gare realmente contendibili", ha dichiarato in un comunicato. "Non esistono in Italia soggetti sufficientemente strutturati in grado di subentrare a Trenord nella gestione di un servizio complesso come quello lombardo, nemmeno nell'ipotetico caso di una suddivisione in lotti". D'altro canto Terzi garantisce che il nuovo contratto dovrà avere "una cornice che tuteli il più possibile i viaggiatori". C'è un anno di tempo, per valutare l'effettiva possibilità di passare dalle intenzioni ai fatti. Con un'ultima, provocatoria proposta, che arriva ancora dai pendolari: ok al rinnovo del contratto a Trenord, ma "con una dirigenza che risponda a criteri oggettivi, meritocratici e verificabili". Al tema del servizio ferroviario e ai pendolari lombardi sarà dedicata la prossima puntata di "Bergamo in diretta", in onda giovedì sulla nostra rete.
"Il servizio non funziona, ma nonostante questo si vada avanti per altri dieci anni". E' rispetto a questo concetto che si manifesta la perplessità dei comitati dei pendolari lombardi, che chiedono chiarezza sull'intenzione annunciata dalla Regione di confermare per i prossimi due lustri la gestione del trasporto ferroviario a Trenord, senza una gara che metta a confronto alternative. Chi fruisce regolarmente dei servizi (e subisce i disservizi) della società che per il 50% fa capo alla stessa Regione, e per l'altro 50 a Trenitalia, vuole vederci chiaro: i rappresentanti dei pendolari chiedono documentazione che dimostri l'assenza di alternative, la trasparenza nelle trattative con Trenord, la chiarezza nel ruolo dei due soci, ma anche il ripristino delle tratte sostituite con bus, il potenziamento e il miglioramento del servizio che troppe volte si è dimostrato non all'altezza. L'assessore regionale ai trasporti Terzi ha escluso l'eventualità di bandire gare: "Nessuna Regione ha svolto gare realmente contendibili", ha dichiarato in un comunicato. "Non esistono in Italia soggetti sufficientemente strutturati in grado di subentrare a Trenord nella gestione di un servizio complesso come quello lombardo, nemmeno nell'ipotetico caso di una suddivisione in lotti". D'altro canto Terzi garantisce che il nuovo contratto dovrà avere "una cornice che tuteli il più possibile i viaggiatori". C'è un anno di tempo, per valutare l'effettiva possibilità di passare dalle intenzioni ai fatti. Con un'ultima, provocatoria proposta, che arriva ancora dai pendolari: ok al rinnovo del contratto a Trenord, ma "con una dirigenza che risponda a criteri oggettivi, meritocratici e verificabili". Al tema del servizio ferroviario e ai pendolari lombardi sarà dedicata la prossima puntata di "Bergamo in diretta", in onda giovedì sulla nostra rete.