Tentato omicidio e sfruttamento prostituzione. Si è conclusa l'indagine dei carabinieri dela Compagnia di Treviglio con l'arresto di sei persone fra Bergamo e Brescia e il supporto della Polizia Romena. Si tratta di un gruppo di romeni e albanesi, legato al tentato omicidio del 2 settembre dello scorso anno, a Palosco quando un cittadino 30enne della Costa d'Avorio fu travolto verso le due di notte da un'auto pirata sulla provinciale 573. Un episodio maturato negli ambienti dello sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione straniera. Le indagini hanno accertato che l'ivoriano fu investito per punizione, poiché ritenuto responsabile di aver importunato una delle donne a cui l'investitore offriva protezione nell'attività di prostituzione. Le ragazze venivano reclutate nell'est Europa, spesso con la complicità delle famiglie, picchiate e ridotte in stato di sudditanza totale. Il compito delle giovani era uno solo, guadagnare. Altrimenti venivano pestate. Ogni notte, la somma da garantire ai protettori era di almeno 300 euro, ma a loro non rimaneva in tasca quasi nulla.Tutto era spartito gerarchicamente dall'organizzazione. Simona Befani
Tentato omicidio e sfruttamento prostituzione. Si è conclusa l'indagine dei carabinieri dela Compagnia di Treviglio con l'arresto di sei persone fra Bergamo e Brescia e il supporto della Polizia Romena. Si tratta di un gruppo di romeni e albanesi, legato al tentato omicidio del 2 settembre dello scorso anno, a Palosco quando un cittadino 30enne della Costa d'Avorio fu travolto verso le due di notte da un'auto pirata sulla provinciale 573. Un episodio maturato negli ambienti dello sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione straniera. Le indagini hanno accertato che l'ivoriano fu investito per punizione, poiché ritenuto responsabile di aver importunato una delle donne a cui l'investitore offriva protezione nell'attività di prostituzione. Le ragazze venivano reclutate nell'est Europa, spesso con la complicità delle famiglie, picchiate e ridotte in stato di sudditanza totale. Il compito delle giovani era uno solo, guadagnare. Altrimenti venivano pestate. Ogni notte, la somma da garantire ai protettori era di almeno 300 euro, ma a loro non rimaneva in tasca quasi nulla.Tutto era spartito gerarchicamente dall'organizzazione. Simona Befani