"Lavoreremo affinché Bergamo sia tra le prime città in Italia a dotarsi di una strumentazione che renda possibili tante opportunità, importanti per i cittadini". Così il sindaco Giorgio Gori nell'intervento che ha concluso un incontro online dedicato alla tecnologia 5g, la "nuova generazione" delle comunicazioni, destinata a rivoluzionare le nostre abitudini. Un tema che non manca di destare preoccupazioni e polemiche: per questo il Comune, con l'assessorato all'Innovazione guidato da Giacomo Angeloni e Bergamo Smart City, ha organizzato il primo di una serie di incontri che, grazie all'intervento di nomi atutorevoli della medicina, della ricerca, dell'impresa e dell'industria, fornisca informazioni basate sui dati a disposizione della scienza, spiegando le prospettive che si potranno aprire con lo sviluppo della nuova tecnologia. "Non esiste al momento alcuna ragione per sostenere che il 5g possa avere un impatto sulla nostra salute", ha dichiarato Carlo La Vecchia, professore di Statistica Medica ed Epidemiologia della Statale di Milano". "Le bande utilizzate sono già usate per i sistemi che lo hanno preceduto: in un caso - luoghi chiusi - sono sovrapponibili a quelle del wifi domestico"."Non c'è evidenza di rischi asscociati alle antenne", ha anche dichiarato La Vecchia. A Bergamo al momento sono attive 4 antenne, mentre altre 17 sono installate ma non attive. A fronte di un panorama al momento rassicurante dal punto di vista scientifico, i vantaggi derivanti dall'applicazione del 5g in tutti gli ambiti: dalla sanità al controllo del traffico, dalla formazione all'industria, come hanno sottolineato gli altri relatori: Chicco Testa, Marzia Minozzi di Asstel, Salvatore Majorana, direttore di Kilometro Rosso e Francesco Violante, professore di Medicina del Lavoro all'Università di Bologna. Su questo tema il Comune di Bergamo sta organizzando nuovi incontri aperti ai cittadini.
"Lavoreremo affinché Bergamo sia tra le prime città in Italia a dotarsi di una strumentazione che renda possibili tante opportunità, importanti per i cittadini". Così il sindaco Giorgio Gori nell'intervento che ha concluso un incontro online dedicato alla tecnologia 5g, la "nuova generazione" delle comunicazioni, destinata a rivoluzionare le nostre abitudini. Un tema che non manca di destare preoccupazioni e polemiche: per questo il Comune, con l'assessorato all'Innovazione guidato da Giacomo Angeloni e Bergamo Smart City, ha organizzato il primo di una serie di incontri che, grazie all'intervento di nomi atutorevoli della medicina, della ricerca, dell'impresa e dell'industria, fornisca informazioni basate sui dati a disposizione della scienza, spiegando le prospettive che si potranno aprire con lo sviluppo della nuova tecnologia. "Non esiste al momento alcuna ragione per sostenere che il 5g possa avere un impatto sulla nostra salute", ha dichiarato Carlo La Vecchia, professore di Statistica Medica ed Epidemiologia della Statale di Milano". "Le bande utilizzate sono già usate per i sistemi che lo hanno preceduto: in un caso - luoghi chiusi - sono sovrapponibili a quelle del wifi domestico"."Non c'è evidenza di rischi asscociati alle antenne", ha anche dichiarato La Vecchia. A Bergamo al momento sono attive 4 antenne, mentre altre 17 sono installate ma non attive. A fronte di un panorama al momento rassicurante dal punto di vista scientifico, i vantaggi derivanti dall'applicazione del 5g in tutti gli ambiti: dalla sanità al controllo del traffico, dalla formazione all'industria, come hanno sottolineato gli altri relatori: Chicco Testa, Marzia Minozzi di Asstel, Salvatore Majorana, direttore di Kilometro Rosso e Francesco Violante, professore di Medicina del Lavoro all'Università di Bologna. Su questo tema il Comune di Bergamo sta organizzando nuovi incontri aperti ai cittadini.