È così che il protagonista di «Cosa si nota all'imbrunire» si ritrova a vivere da solo in un villaggio abbandonato lontano da tutto e da tutti, chiuso in sé stesso, nella solitudine dei suoi pensieri e della sua inedia. Silvio Orlando entra nel personaggio, come solo lui sa fare, trascinando lo spettatore nel labirinto dei suoi pensieri con un registro tragicomico che calamita l'attenzione dall'inizio alla fine, i dialoghi hanno un ritmo intenso, il testo di Lucia Calamaro è semplice ma ricco di significato e mai retorico.
È così che il protagonista di «Cosa si nota all'imbrunire» si ritrova a vivere da solo in un villaggio abbandonato lontano da tutto e da tutti, chiuso in sé stesso, nella solitudine dei suoi pensieri e della sua inedia. Silvio Orlando entra nel personaggio, come solo lui sa fare, trascinando lo spettatore nel labirinto dei suoi pensieri con un registro tragicomico che calamita l'attenzione dall'inizio alla fine, i dialoghi hanno un ritmo intenso, il testo di Lucia Calamaro è semplice ma ricco di significato e mai retorico.