Sono imprenditori bergamaschi e calabresi vicini alla 'ndrangheta i componenti della presunta associazione per delinquere, smantellata nell'ambito di una maxi inchiesta milanese. Al centro l'acquisizione di subappalti di opere pubbliche in Lombardia. È quanto emerge dagli atti dell'indagine, condotta dalla Gdf e coordinata dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini e dal pm Bruna Albertini. 11 le persone finite in carcere fra le quali c'è anche Pierino Zanga, imprenditore bergamasco, «formalmente semplice dipendente all'interno delle varie società, ma di fatto 'dominus' di un circuito di società aggiudicatrici dei vari subappalti per la realizzazione di opere pubbliche». Carcere anche per l'imprenditore bergamasco Venturino Austoni. 14 complessivamente le persone indagate per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati di corruzione, di natura fiscale, truffa ai danni dello Stato, bancarotta fraudolenta, intestazione fittizia di beni e complessi societari, nonché illecita concorrenza realizzata attraverso minaccia e violenza. Secondo le indagini, le «condotte corruttive» sarebbero consistite nella «concessione, a favore di dirigenti e responsabili di cantiere di importanti società appaltatrici di denaro, beni e utilità varie' per ottenere 'agevolazioni' nell'aggiudicazione dei lavori». Scoperte anche fatture false e «indebite compensazioni per crediti inesistenti», per «oltre 20 milioni di euro» dal 2010 in poi. Si trattava secondo le indagini della procura di milano, di un'associazione a delinquere formata da vari imprenditori, che si avvalevano di diverse società operanti nel settore dell'edilizia, formalmente intestate a soggetti «prestanome» risultate riconducibili al sodalizio criminale.
Sono imprenditori bergamaschi e calabresi vicini alla 'ndrangheta i componenti della presunta associazione per delinquere, smantellata nell'ambito di una maxi inchiesta milanese. Al centro l'acquisizione di subappalti di opere pubbliche in Lombardia. È quanto emerge dagli atti dell'indagine, condotta dalla Gdf e coordinata dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini e dal pm Bruna Albertini. 11 le persone finite in carcere fra le quali c'è anche Pierino Zanga, imprenditore bergamasco, «formalmente semplice dipendente all'interno delle varie società, ma di fatto 'dominus' di un circuito di società aggiudicatrici dei vari subappalti per la realizzazione di opere pubbliche». Carcere anche per l'imprenditore bergamasco Venturino Austoni. 14 complessivamente le persone indagate per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati di corruzione, di natura fiscale, truffa ai danni dello Stato, bancarotta fraudolenta, intestazione fittizia di beni e complessi societari, nonché illecita concorrenza realizzata attraverso minaccia e violenza. Secondo le indagini, le «condotte corruttive» sarebbero consistite nella «concessione, a favore di dirigenti e responsabili di cantiere di importanti società appaltatrici di denaro, beni e utilità varie' per ottenere 'agevolazioni' nell'aggiudicazione dei lavori». Scoperte anche fatture false e «indebite compensazioni per crediti inesistenti», per «oltre 20 milioni di euro» dal 2010 in poi. Si trattava secondo le indagini della procura di milano, di un'associazione a delinquere formata da vari imprenditori, che si avvalevano di diverse società operanti nel settore dell'edilizia, formalmente intestate a soggetti «prestanome» risultate riconducibili al sodalizio criminale.