Uniti in un abbraccio per ricordare che l'AIDS esiste, e continua a colpire. Più di mille persone, tra le quali centinaia di studenti provenienti da otto istituti di Bergamo e provincia, hanno risposto all'invito lanciato dalle cooperative L'Impronta e Il Pugno Aperto e dall' associazione Comunità Emmaus, oltre che dalla Caritas diocesana e si sono ritrovate al centro Le Due Torri per un gesto simbolico che ha preceduto una tavola rotonda con la partecipazione di esperti che hanno fatto il punto della situazione sulla diffusione dell'Hiv e sulle conseguenze anche sociali che questo comporta.Statistiche del 2016 parlano di circa 100 nuove diagnosi di infezione ogni anno in provincia di Bergamo. Numeri che descrivono una situazione solo parzialmente vicina alla realtà: sono molti infatti coloro che, pur avendo assunto comportamenti a rischio, non hanno effettuato il test, e quindi non sono consapevoli di avere contratto il virus. Sono soprattutto i più giovani a non essere informati rispetto all'Hiv e all'AIDS, che i grandi passi avanti della medicina hanno contribuito a trasformare in una malattia curabile ma ancora non guaribile.
Uniti in un abbraccio per ricordare che l'AIDS esiste, e continua a colpire. Più di mille persone, tra le quali centinaia di studenti provenienti da otto istituti di Bergamo e provincia, hanno risposto all'invito lanciato dalle cooperative L'Impronta e Il Pugno Aperto e dall' associazione Comunità Emmaus, oltre che dalla Caritas diocesana e si sono ritrovate al centro Le Due Torri per un gesto simbolico che ha preceduto una tavola rotonda con la partecipazione di esperti che hanno fatto il punto della situazione sulla diffusione dell'Hiv e sulle conseguenze anche sociali che questo comporta.Statistiche del 2016 parlano di circa 100 nuove diagnosi di infezione ogni anno in provincia di Bergamo. Numeri che descrivono una situazione solo parzialmente vicina alla realtà: sono molti infatti coloro che, pur avendo assunto comportamenti a rischio, non hanno effettuato il test, e quindi non sono consapevoli di avere contratto il virus. Sono soprattutto i più giovani a non essere informati rispetto all'Hiv e all'AIDS, che i grandi passi avanti della medicina hanno contribuito a trasformare in una malattia curabile ma ancora non guaribile.