Lo stadio Atleti Azzurri d'Italia di Bergamo non è più comunale: ora ci sono anche le firme e l’ufficialità. Dal giorno dell'inaugurazione, il 23 dicembre 1928, ha ospitato regolarmente le partite casalinghe dell'Atalanta: dopo quasi 90 anni di storia, diventa di proprietà della società nerazzurra che ha versato al notaio l’intera cifra di 8 milioni 600mila euro (in un secondo passaggio verranno scontati i 2 milioni e 260 mila euro già spesi dall'Atalanta per i lavori di adeguamento eseguiti sulle due tribune nel 2015). Come stabilisce la legge, lo Stato avrà 60 giorni per far valere il suo diritto di prelazione, dato che l’impianto è vincolato dalla Soprintendenza. Se non lo farà, cosa praticamente certa, il notaio verserà i soldi nelle casse di Palafrizzoni. "Impegno rispettato - ha detto il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori - con la firma si concretizza - nei tempi che ci eravamo prefissi - un passaggio decisivo per dare alla città uno stadio completamente rinnovato. La scelta dell’Amministrazione, che per prima in Italia ha optato per la vendita dell’impianto, ha trovato riscontro nel coraggioso investimento dell’Atalanta". «Lo Stadio di Bergamo è da sempre la casa dell’Atalanta e dei tifosi atalantini. – ha dichiarato invece il Presidente nerazzurro Antonio Percassi - Oggi Bergamo fa la storia, ogni bergamasco dev’esserne orgoglioso. Abbiamo fatto un grande investimento con l’obiettivo di rendere lo stadio più moderno ed accogliente per i nostri tifosi». Il prossimo passo sarà la presentazione entro sei mesi del Piano Attuativo al Comune di Bergamo, quindi verso fine anno. Comune di Bergamo e Atalanta hanno trovato un accordo a parte anche per l'utilizzo futuro del Lazzaretto, tradizionalmente parcheggio di circa 250 auto in occasione delle partite: concessione onerosa, valida solo per i 5 anni e mezzo entro cui si dovranno realizzare, secondo quanto imposto dal bando, i lavori previsti dallo stesso Piano Attuativo, in modo da facilitare anche le complesse fasi di cantiere. Poi però, dopo decenni, il Lazzaretto non sarà più adibito a parcheggio: nel piano attuativo è prevista una nuova area per le auto.
Lo stadio Atleti Azzurri d'Italia di Bergamo non è più comunale: ora ci sono anche le firme e l’ufficialità. Dal giorno dell'inaugurazione, il 23 dicembre 1928, ha ospitato regolarmente le partite casalinghe dell'Atalanta: dopo quasi 90 anni di storia, diventa di proprietà della società nerazzurra che ha versato al notaio l’intera cifra di 8 milioni 600mila euro (in un secondo passaggio verranno scontati i 2 milioni e 260 mila euro già spesi dall'Atalanta per i lavori di adeguamento eseguiti sulle due tribune nel 2015). Come stabilisce la legge, lo Stato avrà 60 giorni per far valere il suo diritto di prelazione, dato che l’impianto è vincolato dalla Soprintendenza. Se non lo farà, cosa praticamente certa, il notaio verserà i soldi nelle casse di Palafrizzoni. "Impegno rispettato - ha detto il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori - con la firma si concretizza - nei tempi che ci eravamo prefissi - un passaggio decisivo per dare alla città uno stadio completamente rinnovato. La scelta dell’Amministrazione, che per prima in Italia ha optato per la vendita dell’impianto, ha trovato riscontro nel coraggioso investimento dell’Atalanta". «Lo Stadio di Bergamo è da sempre la casa dell’Atalanta e dei tifosi atalantini. – ha dichiarato invece il Presidente nerazzurro Antonio Percassi - Oggi Bergamo fa la storia, ogni bergamasco dev’esserne orgoglioso. Abbiamo fatto un grande investimento con l’obiettivo di rendere lo stadio più moderno ed accogliente per i nostri tifosi». Il prossimo passo sarà la presentazione entro sei mesi del Piano Attuativo al Comune di Bergamo, quindi verso fine anno. Comune di Bergamo e Atalanta hanno trovato un accordo a parte anche per l'utilizzo futuro del Lazzaretto, tradizionalmente parcheggio di circa 250 auto in occasione delle partite: concessione onerosa, valida solo per i 5 anni e mezzo entro cui si dovranno realizzare, secondo quanto imposto dal bando, i lavori previsti dallo stesso Piano Attuativo, in modo da facilitare anche le complesse fasi di cantiere. Poi però, dopo decenni, il Lazzaretto non sarà più adibito a parcheggio: nel piano attuativo è prevista una nuova area per le auto.