Per anni ha sottoposto moglie e figli a continue violenze fisiche e psicologiche, ma nessuno ha mai avuto il coraggio di denunciarlo. Era incensurato e continuava a seminare terrore. All'alba i carabinieri della Compagnia di Treviglio però lo hanno arrestato. Si tratta di un albanese 39enne, residente a Spirano, di professione corriere. Le indagini, che hanno ricostruito un quadro familiare di abusi e violenze che si trascinavano da circa dieci anni, sono state coordinate dalla Procura. Botte, insulti e violenze sessuali reiterate nel tempo nei confronti della moglie, una sua connazionale. Il tutto a volte anche alla presenza dei figli o addirittura contro i figli stessi, oggi adolescenti, responsabili soltanto di aver preso a volte le difese della madre quando assistevano alle ripetute violenze compiute dal violento genitore. Si parla anche di pedinamenti e percosse di ogni genere, in un caso sfociate anche in un tentativo di soffocamento. La gelosia morbosa è il movente dell'uomo, che aveva più volte anche minacciato di morte la consorte. Era arrivato addirittura a pedinare la moglie sul luogo di lavoro o quando la donna seguiva le lezioni di scuola guida. Dopo anni di terrore e violenze la donna ha però finalmente denunciato il tutto ai carabinieri della Stazione di Urgnano, appoggiandosi anche ad un Centro Antiviolenza e ai Servizi Sociali territoriali per la necessaria assistenza.
Per anni ha sottoposto moglie e figli a continue violenze fisiche e psicologiche, ma nessuno ha mai avuto il coraggio di denunciarlo. Era incensurato e continuava a seminare terrore. All'alba i carabinieri della Compagnia di Treviglio però lo hanno arrestato. Si tratta di un albanese 39enne, residente a Spirano, di professione corriere. Le indagini, che hanno ricostruito un quadro familiare di abusi e violenze che si trascinavano da circa dieci anni, sono state coordinate dalla Procura. Botte, insulti e violenze sessuali reiterate nel tempo nei confronti della moglie, una sua connazionale. Il tutto a volte anche alla presenza dei figli o addirittura contro i figli stessi, oggi adolescenti, responsabili soltanto di aver preso a volte le difese della madre quando assistevano alle ripetute violenze compiute dal violento genitore. Si parla anche di pedinamenti e percosse di ogni genere, in un caso sfociate anche in un tentativo di soffocamento. La gelosia morbosa è il movente dell'uomo, che aveva più volte anche minacciato di morte la consorte. Era arrivato addirittura a pedinare la moglie sul luogo di lavoro o quando la donna seguiva le lezioni di scuola guida. Dopo anni di terrore e violenze la donna ha però finalmente denunciato il tutto ai carabinieri della Stazione di Urgnano, appoggiandosi anche ad un Centro Antiviolenza e ai Servizi Sociali territoriali per la necessaria assistenza.