Era l'8 agosto e nel piazzale del mercato di Trescore si scatenò un violento quanto inaspettato far west. Immagini da film, se non fosse che la scena era reale e che fra l'altro non era nemmeno la prima nella stessa zona e con gli stesi attori. La faida fra le famiglie rom Nicolini e Horvat scrisse un nuovo capitolo. Oggi arriva l'arresto di uno di capi, Giorgio Nicolini, con l'accusa di tentato omicidio. E sale a cinque il conto dei rom finiti in cella, quattro in flagranza di reato fra cui la moglie e due figli e ora il Nicolini, latitante e irreperibile dall'8 agosto. I carabinieri lo hanno arrestato questa mattina all'alba. Giorgio Nicolini, 52 anni, era a casa sua a San Paolo d'Argon. Era lì, dove anche nei giorni scorsi i carabinieri avevano controllato ma con esito negativo. In verità anche stamane non rispondeva, tanto che i militari hanno deciso di sfondare la porta e lo hanno trovato all'interno. Non ha opposto resistenza, si è giustificato dicendo che non aveva sentito. Ora è nel carcere di via Gleno, sottoposto a fermo per tentato omicidio. Nel filmato delle telecamere comunali - secondo quanto ricostruito dai militari – è l'uomo con la camicia che arriva con la Mercedes station wagon scura insieme alla compagna Angelica Pellerini e che spara verso due persone del gruppo Horvat in fuga. Quel giorno i Nicolini non sono i primi a sparare ma hanno reagito ai primi colpi partiti da una Fiat Croma che attraversa il piazzale e all'arrivo di un Hummer scuro. Giorgio Nicolini si era reso irreperibile. Era stato sottoposto alla misura della sorveglianza speciale dal collegio del tribunale di Bergamo ma la misura è stata revocata in modo inspiegabile dalla Corte d'appello di Brescia, che ha ritenuto il soggetto non pericoloso. A suo carico è rimasto il sequestro di una casa a San Paolo d'Argon, una delle tante. Intanto stamane sono però scattate le manette per tentato omicidio. Simona Befani
Era l'8 agosto e nel piazzale del mercato di Trescore si scatenò un violento quanto inaspettato far west. Immagini da film, se non fosse che la scena era reale e che fra l'altro non era nemmeno la prima nella stessa zona e con gli stesi attori. La faida fra le famiglie rom Nicolini e Horvat scrisse un nuovo capitolo. Oggi arriva l'arresto di uno di capi, Giorgio Nicolini, con l'accusa di tentato omicidio. E sale a cinque il conto dei rom finiti in cella, quattro in flagranza di reato fra cui la moglie e due figli e ora il Nicolini, latitante e irreperibile dall'8 agosto. I carabinieri lo hanno arrestato questa mattina all'alba. Giorgio Nicolini, 52 anni, era a casa sua a San Paolo d'Argon. Era lì, dove anche nei giorni scorsi i carabinieri avevano controllato ma con esito negativo. In verità anche stamane non rispondeva, tanto che i militari hanno deciso di sfondare la porta e lo hanno trovato all'interno. Non ha opposto resistenza, si è giustificato dicendo che non aveva sentito. Ora è nel carcere di via Gleno, sottoposto a fermo per tentato omicidio. Nel filmato delle telecamere comunali - secondo quanto ricostruito dai militari – è l'uomo con la camicia che arriva con la Mercedes station wagon scura insieme alla compagna Angelica Pellerini e che spara verso due persone del gruppo Horvat in fuga. Quel giorno i Nicolini non sono i primi a sparare ma hanno reagito ai primi colpi partiti da una Fiat Croma che attraversa il piazzale e all'arrivo di un Hummer scuro. Giorgio Nicolini si era reso irreperibile. Era stato sottoposto alla misura della sorveglianza speciale dal collegio del tribunale di Bergamo ma la misura è stata revocata in modo inspiegabile dalla Corte d'appello di Brescia, che ha ritenuto il soggetto non pericoloso. A suo carico è rimasto il sequestro di una casa a San Paolo d'Argon, una delle tante. Intanto stamane sono però scattate le manette per tentato omicidio. Simona Befani