Legna da ardere, diesel e pneumatici: su queste fonti di emissioni si è concentrato il Tavolo dell’aria. E su questi tre elementi, secondo il protocollo d’emergenza stilato, scatteranno automaticamente i provvedimenti per contenere i livelli di Pm10 nel caso in cui si verifichino lunghi periodi con polveri sottili alle stelle, come accaduto tra dicembre e gennaio. Il protocollo d’emergenza prevede azioni su quelle che, secondo i dati illustrati da Arpa, sono le principali fonti di emissioni di Pm10 e cioè le biomasse utilizzate come riscaldamento domestico (pellet e legna da ardere), i veicoli a diesel e i pneumatici che usurandosi rilasciano particolato nell’aria. Provvedimenti che scatteranno, automaticamente e senza decisioni dell’ultimo minuto, al prolungarsi del superamento dei limiti di legge oltre tre livelli d’emergenza, cioè dieci giorni consecutivi, per venti giorni consecutivi e infine trenta giorni consecutivi. La proposta, infatti, è al momento sottoposta al vaglio dei sindaci sia dell’Area critica 1 (37 Comuni) e dell’Area critica 2 (74). Nasce il patto dell'aria 2.0
Legna da ardere, diesel e pneumatici: su queste fonti di emissioni si è concentrato il Tavolo dell’aria. E su questi tre elementi, secondo il protocollo d’emergenza stilato, scatteranno automaticamente i provvedimenti per contenere i livelli di Pm10 nel caso in cui si verifichino lunghi periodi con polveri sottili alle stelle, come accaduto tra dicembre e gennaio. Il protocollo d’emergenza prevede azioni su quelle che, secondo i dati illustrati da Arpa, sono le principali fonti di emissioni di Pm10 e cioè le biomasse utilizzate come riscaldamento domestico (pellet e legna da ardere), i veicoli a diesel e i pneumatici che usurandosi rilasciano particolato nell’aria. Provvedimenti che scatteranno, automaticamente e senza decisioni dell’ultimo minuto, al prolungarsi del superamento dei limiti di legge oltre tre livelli d’emergenza, cioè dieci giorni consecutivi, per venti giorni consecutivi e infine trenta giorni consecutivi. La proposta, infatti, è al momento sottoposta al vaglio dei sindaci sia dell’Area critica 1 (37 Comuni) e dell’Area critica 2 (74). Nasce il patto dell'aria 2.0