Lavorare da casa, pur continuando a essere dipendente della propria azienda: è la base del cosiddetto "smart working", che in molti casi anche nel nostro Paese è già una realtà che coinvolge migliaia di persone. In tempi di congestionamento di strade, scarsità di infrastrutture e precarietà dei mezzi di trasporto pubblico, l'idea di lavorare senza necessariamente spostarsi per raggiungere il proprio ufficio sembra portare vantaggi. Lo dicono i dati riportati dal quotidiano La Stampa, emersi da un'indagine condotta dalla società "Variazioni", che rigurdano anche il nostro capoluogo. Un lavoratore di Bergamo risparmierebbe poco meno di 83 km al giorno e oltre 113 minuti. Il risparmio si estenderebbe naturalmente ai soldi non spesi per benzina, biglietti per i mezzi di trasporto, pause pranzo, eventuale baby-sitter: tre giorni al mese di "smart working" comportano in un anno fino a 1300 euro in più nel portafogli e sette giorni guadagnati. Le esperienze prese in esame dimostrano vantaggi anche per le aziende, risparmi per trasferte e addirittura aumento di produttività: ogni cento ore risparmiate grazie a minori spostamenti, 25 sono spese in lavoro aggiuntivo. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, infatti, la riduzione dello stress e la migliore qualità del tempo dedicato al lavoro portano a risultati più soddisfacenti per azienda e lavoratore. Un sistema estremamente positivo anche per l'ambiente: in un anno, si calcola un risparmio di 270 chili di anidride carbonica. La legge consente questa opportunità già dal 2017: si tratta, in molti casi, di compiere un cambio culturale.
Lavorare da casa, pur continuando a essere dipendente della propria azienda: è la base del cosiddetto "smart working", che in molti casi anche nel nostro Paese è già una realtà che coinvolge migliaia di persone. In tempi di congestionamento di strade, scarsità di infrastrutture e precarietà dei mezzi di trasporto pubblico, l'idea di lavorare senza necessariamente spostarsi per raggiungere il proprio ufficio sembra portare vantaggi. Lo dicono i dati riportati dal quotidiano La Stampa, emersi da un'indagine condotta dalla società "Variazioni", che rigurdano anche il nostro capoluogo. Un lavoratore di Bergamo risparmierebbe poco meno di 83 km al giorno e oltre 113 minuti. Il risparmio si estenderebbe naturalmente ai soldi non spesi per benzina, biglietti per i mezzi di trasporto, pause pranzo, eventuale baby-sitter: tre giorni al mese di "smart working" comportano in un anno fino a 1300 euro in più nel portafogli e sette giorni guadagnati. Le esperienze prese in esame dimostrano vantaggi anche per le aziende, risparmi per trasferte e addirittura aumento di produttività: ogni cento ore risparmiate grazie a minori spostamenti, 25 sono spese in lavoro aggiuntivo. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, infatti, la riduzione dello stress e la migliore qualità del tempo dedicato al lavoro portano a risultati più soddisfacenti per azienda e lavoratore. Un sistema estremamente positivo anche per l'ambiente: in un anno, si calcola un risparmio di 270 chili di anidride carbonica. La legge consente questa opportunità già dal 2017: si tratta, in molti casi, di compiere un cambio culturale.