Il 2016 sta per chiudersi con due enormi interrogativi dal punto di vista investigativo. L'omicidio di Gianna del Gaudio e quello di daniela Roveri, seppure consumati in contesti e date differenti, per ora non hanno un colpevole. La morte dell'ex professoressa risale al 26 agosto. La donna fu sgozzata nella sua abitazione, una villetta a Seriate. Carabinieri e Ris stanno lavorando senza sosta dal quel giorno. L'arma del delitto è stata trovata a poche centinaia di metri di distanza dal luogo del delitto, in una siepe. E' un cutter, un coltellino da lavoro. E saranno fondamentali gli esiti dei riscontri scientifici dei Ris soprattutto sul coltellino per dare una svolta alle indagini. Esisti che starebbero per arrivare. Vi sarebbero infatti delle impronte, parziali, che potrebbero aggiungersi ad altri indizi e portare al nome dell'assassino. Per ora unico indagato resta il marito della donna, Antonio Tizzani, che quella sera era a casa e continua a sostenetre di aver visto scappare un uomo incappucciato. L'altro fatto di sangue è recente, risale al 20 dicembre. Daniela Roveri, 48 enne manager di Colognola, è stata sgozzata nell'androne del palazzo in cui abitava con la mamma. Gli inquirenti escludono la rapina. Restano aperte la pista passionale e quella professionale. Negli ultimi giorni le ricerche si sono concentrate nella zona intorno alla casa a caccia del telefonino della donna. Nelle prime ore dopo il delitto il segnale dell'apparecchio era in zona, ma per ora non si trova. L'unica certeza, sconvolgente, è che l'assassino la stava aspettando. Voleva lei, le ha teso un agguato e l'ha freddata con una sola coltellata alla gola. Profonda e precisa. Secondo chi indaga una esecuzione compiuta da mano esperta. Ma chi e perchè sono domande per ora ancora senza risposta. Simona Befani
Il 2016 sta per chiudersi con due enormi interrogativi dal punto di vista investigativo. L'omicidio di Gianna del Gaudio e quello di daniela Roveri, seppure consumati in contesti e date differenti, per ora non hanno un colpevole. La morte dell'ex professoressa risale al 26 agosto. La donna fu sgozzata nella sua abitazione, una villetta a Seriate. Carabinieri e Ris stanno lavorando senza sosta dal quel giorno. L'arma del delitto è stata trovata a poche centinaia di metri di distanza dal luogo del delitto, in una siepe. E' un cutter, un coltellino da lavoro. E saranno fondamentali gli esiti dei riscontri scientifici dei Ris soprattutto sul coltellino per dare una svolta alle indagini. Esisti che starebbero per arrivare. Vi sarebbero infatti delle impronte, parziali, che potrebbero aggiungersi ad altri indizi e portare al nome dell'assassino. Per ora unico indagato resta il marito della donna, Antonio Tizzani, che quella sera era a casa e continua a sostenetre di aver visto scappare un uomo incappucciato. L'altro fatto di sangue è recente, risale al 20 dicembre. Daniela Roveri, 48 enne manager di Colognola, è stata sgozzata nell'androne del palazzo in cui abitava con la mamma. Gli inquirenti escludono la rapina. Restano aperte la pista passionale e quella professionale. Negli ultimi giorni le ricerche si sono concentrate nella zona intorno alla casa a caccia del telefonino della donna. Nelle prime ore dopo il delitto il segnale dell'apparecchio era in zona, ma per ora non si trova. L'unica certeza, sconvolgente, è che l'assassino la stava aspettando. Voleva lei, le ha teso un agguato e l'ha freddata con una sola coltellata alla gola. Profonda e precisa. Secondo chi indaga una esecuzione compiuta da mano esperta. Ma chi e perchè sono domande per ora ancora senza risposta. Simona Befani