La questione dell'ubicazione del nuovo Scalo merci provinciale resta un rebus, anche se il tempo stringe ed una soluzione va inquadrata al più presto. Per questa ragione la Provincia ha convocato un tavolo con i tre Comuni interessati, Verdello, Verdellino e Levate insieme a Confindustria che ha presentato uno studio di valutazione di impatto ambientale dell'infrastruttura Come noto entro la fine del 2017 lo scalo merci dovrà sparire da Bergamo. Ma per andare dove? La decisione è stata nuovamente rimandata, anche se pare che l'ipotesi più probabile resti quella di Verdello, nell'area agricola posta a Nord al confine con Levate. Questa la soluzione migliore emersa dallo studio di Confindustria, perchè costerebbe meno e sarebbe più rapida da realizzare. Non fa i salti di gioia il comune di Levate, che aveva chiesto esplicitamente che lo studio tenesse conto anche dell'area industriale dismessa di Verdellino. Di fatto questa ipotesi è stata valutata di striscio: l'area infatti, quella dell'ex Tnt, è sotto esecuzione giudiziaria e come se non bastasse la proprietà fa capo a Banca Etruria. Tutti elementi che ne renderebbero molto complicata e lunga l'acquisizione. Si tratta di un'area vastissima, che oltre allo scalo merci potrebbe coinvolgere altri investitori, ma la spada di Damocle che pende sul capo è un ostacolo, soprattutto contro il tempo. Portare lo scalo merci provinciale a Verdello, per Levate significherebbe sobbarcarsi tutto il traffico per arrivarvi. Sul territorio - specifica il sindaco Federica Bruletti - abbiamo già la Gronda Merci, la Bergamo-Treviglio e la dogana. Una nuova infrastruttura che graverebbe tutta sul paese, ci porterebbe al collasso. Le posizioni restano distanti ed è stato deciso di convocare a breve in Provincia un nuovo incontro alla presenza anche del tecnico di Confindustria per vedere di approfondire alcuni aspetti rimasti poco chiari. La cosa certa è che per gennaio 2018 un nuovo scalo merci deve essere pronto e la Provincia deve far ripartire l'iter burocratico per il trasferimento della infrastruttura logistica. Primo passo: la firma di un accordo di programma. Simona Befani
La questione dell'ubicazione del nuovo Scalo merci provinciale resta un rebus, anche se il tempo stringe ed una soluzione va inquadrata al più presto. Per questa ragione la Provincia ha convocato un tavolo con i tre Comuni interessati, Verdello, Verdellino e Levate insieme a Confindustria che ha presentato uno studio di valutazione di impatto ambientale dell'infrastruttura Come noto entro la fine del 2017 lo scalo merci dovrà sparire da Bergamo. Ma per andare dove? La decisione è stata nuovamente rimandata, anche se pare che l'ipotesi più probabile resti quella di Verdello, nell'area agricola posta a Nord al confine con Levate. Questa la soluzione migliore emersa dallo studio di Confindustria, perchè costerebbe meno e sarebbe più rapida da realizzare. Non fa i salti di gioia il comune di Levate, che aveva chiesto esplicitamente che lo studio tenesse conto anche dell'area industriale dismessa di Verdellino. Di fatto questa ipotesi è stata valutata di striscio: l'area infatti, quella dell'ex Tnt, è sotto esecuzione giudiziaria e come se non bastasse la proprietà fa capo a Banca Etruria. Tutti elementi che ne renderebbero molto complicata e lunga l'acquisizione. Si tratta di un'area vastissima, che oltre allo scalo merci potrebbe coinvolgere altri investitori, ma la spada di Damocle che pende sul capo è un ostacolo, soprattutto contro il tempo. Portare lo scalo merci provinciale a Verdello, per Levate significherebbe sobbarcarsi tutto il traffico per arrivarvi. Sul territorio - specifica il sindaco Federica Bruletti - abbiamo già la Gronda Merci, la Bergamo-Treviglio e la dogana. Una nuova infrastruttura che graverebbe tutta sul paese, ci porterebbe al collasso. Le posizioni restano distanti ed è stato deciso di convocare a breve in Provincia un nuovo incontro alla presenza anche del tecnico di Confindustria per vedere di approfondire alcuni aspetti rimasti poco chiari. La cosa certa è che per gennaio 2018 un nuovo scalo merci deve essere pronto e la Provincia deve far ripartire l'iter burocratico per il trasferimento della infrastruttura logistica. Primo passo: la firma di un accordo di programma. Simona Befani