Un fascicolo per omicidio potrebbe essere lo strumento necessario per fare chiarezza sul destino di Franco Fiorini, muratore scomparso a Sarnico ottanta giorni fa, che sembra essere svanito nel nulla. Uno strumento, appunto: un atto formale che consentirà agli inquirenti di scavare ulteriormente nella vita dell'uomo, che dal 13 febbraio non dà notizie di sè, e delle persone che gravitavano attorno a lui. In particolare la donna con la quale il muratore 45enne ha trascorso la notte prima della scomparsa, e un 46enne di Sarnico che, forse in una circostanza assolutamente fortuita, ha tamponato con la sua Opel Meriva la stessa sera il furgoncino alla cui guida stava Fiorini, mettendolo fuori uso tanto da spingerlo a decidere di accompagnare i due a casa. Il fatto, apparentemente casuale, ha assunto i contorni del giallo quando, a fine marzo, il proprietario della Meriva - che nei giorni successivi alla scomparsa di Fiorini aveva rivelato ai carabinieri di Sarnico di avere un debole per la stessa donna - ha deciso di farla demolire anche se, a detta di testimoni, l'auto non aveva riportato danni di grossa entità. Per il momento non risultano esserci indagati: forse, dopo la recente decisione del pm Marchisio, un po' di luce potrà squarciare il velo di una vicenda dove fino a ora ha regnato il buio più fitto.
Un fascicolo per omicidio potrebbe essere lo strumento necessario per fare chiarezza sul destino di Franco Fiorini, muratore scomparso a Sarnico ottanta giorni fa, che sembra essere svanito nel nulla. Uno strumento, appunto: un atto formale che consentirà agli inquirenti di scavare ulteriormente nella vita dell'uomo, che dal 13 febbraio non dà notizie di sè, e delle persone che gravitavano attorno a lui. In particolare la donna con la quale il muratore 45enne ha trascorso la notte prima della scomparsa, e un 46enne di Sarnico che, forse in una circostanza assolutamente fortuita, ha tamponato con la sua Opel Meriva la stessa sera il furgoncino alla cui guida stava Fiorini, mettendolo fuori uso tanto da spingerlo a decidere di accompagnare i due a casa. Il fatto, apparentemente casuale, ha assunto i contorni del giallo quando, a fine marzo, il proprietario della Meriva - che nei giorni successivi alla scomparsa di Fiorini aveva rivelato ai carabinieri di Sarnico di avere un debole per la stessa donna - ha deciso di farla demolire anche se, a detta di testimoni, l'auto non aveva riportato danni di grossa entità. Per il momento non risultano esserci indagati: forse, dopo la recente decisione del pm Marchisio, un po' di luce potrà squarciare il velo di una vicenda dove fino a ora ha regnato il buio più fitto.