Prosegue il lavoro d'indagine degli inquirenti per capire che fine abbia fatto Sara Capoferri, la 37enne di Sarnico scomparsa da martedì sera 21 febbraio. Scandagliato il Laghetto dei Cigni a Berlingo, dove è stata rittrovata la vettura bruciata della donna, utilizzati i cani molecolari, ora i carabinieri di Chiari e Travagliato, coordinati dal sostituto procuratore di Brescia Mauro Leo Tenaglia che ha aperto un'inchiesta per scomparsa di persona, hanno analizzato i tabulati telefonici e le immagini riprese dalle telecamere in tutto il bresciano. L'ultima chiamata è stata quella delle 23 di martedì, giorno della scomparsa, quando la donna ha chiamato la figlia 16enne dicendo di essere a Passirano. Da lì il silenzio totale. L'uomo di Adro con cui Sara convive a Palazzolo, tra i primi ad essere sentito, aveva rivelato alle forze dell'ordine di essere stato chiamato dalla donna la sera della scomparsa perché sembrava che lei non si sentisse bene dopo un'uscita con gli amici. Contatto certificato dai tabulati. Quando l'uomo l'ha trovata, la 37enne avrebbe preferito stare da sola. L'amico l'avrebbe seguita per un pò fino a perderene le tracce. Emergono anche altri elementi: sul cruscotto dell'auto bruciata della donna c'era un biglietto con scritto "guasta". E gli amici che erano con lei quella sera dicono di non essere stati a Passirano come affermato dalla donna alla figlia. Quindi si fa sempre più probabile l'ipotesi dell'allontanamento. Resta da capire se volontario o costretta. Simona Befani
Prosegue il lavoro d'indagine degli inquirenti per capire che fine abbia fatto Sara Capoferri, la 37enne di Sarnico scomparsa da martedì sera 21 febbraio. Scandagliato il Laghetto dei Cigni a Berlingo, dove è stata rittrovata la vettura bruciata della donna, utilizzati i cani molecolari, ora i carabinieri di Chiari e Travagliato, coordinati dal sostituto procuratore di Brescia Mauro Leo Tenaglia che ha aperto un'inchiesta per scomparsa di persona, hanno analizzato i tabulati telefonici e le immagini riprese dalle telecamere in tutto il bresciano. L'ultima chiamata è stata quella delle 23 di martedì, giorno della scomparsa, quando la donna ha chiamato la figlia 16enne dicendo di essere a Passirano. Da lì il silenzio totale. L'uomo di Adro con cui Sara convive a Palazzolo, tra i primi ad essere sentito, aveva rivelato alle forze dell'ordine di essere stato chiamato dalla donna la sera della scomparsa perché sembrava che lei non si sentisse bene dopo un'uscita con gli amici. Contatto certificato dai tabulati. Quando l'uomo l'ha trovata, la 37enne avrebbe preferito stare da sola. L'amico l'avrebbe seguita per un pò fino a perderene le tracce. Emergono anche altri elementi: sul cruscotto dell'auto bruciata della donna c'era un biglietto con scritto "guasta". E gli amici che erano con lei quella sera dicono di non essere stati a Passirano come affermato dalla donna alla figlia. Quindi si fa sempre più probabile l'ipotesi dell'allontanamento. Resta da capire se volontario o costretta. Simona Befani