Tanta gente, amici di una vita, dipendenti ed ex collaboratori, amministratori ma anche tantissima gente comune per l'ultimo saluto all'ingegner Carlo, genio della nautica mondiale. Non è bastata la chiesa parrocchiale di Sarnico a contenere la folla commossa che ha voluto dare l'ultimo saluto al pioniere della nautica mondiale scomparso lunedì all'età di 95 anni. Corone di fiori dal Principato di Monaco, da Montecarlo, da Rapallo, ma anche tutte le associazioni del territorio che lui silenziosamente negli anni stava aiutando. Ad accompagnare simbolicamente il feretro anche un piccolo corteo di imbarcazioni partite dai cantieri di via Predore. Sarnico intera si è stretta attorno alle figlie Pia e Lia, ai nipoti e a tutti i familiari. Serrande abbassate, bandiere a mezz'asta, uffici comunali chiusi proprio come le scuole di ogni ordine e grado. Dell'ingegnere anche in questa triste giornata è emersa tutta l'umanità, sottolineata anche dal parroco di Sarnico don Vittorio Rota, che ha celebrato la funzione e ricorda: "Il nostro primo incontro, a Natale dello scorso anno, a casa sua. Scorgendo il mio imbarazzo nel presentarmi mi disse subito una frase che difficilmente dimenticherò. 'Si ricordi che io e lei davanti a Dio siamo uguali'. Aveva una grande umanità». Il feretro dell'ingegnere è stato poi accompagnato da un lungo corteo di persone al cimitero di Sarnico, nella cappella della famiglia Riva. Simona Befani
Tanta gente, amici di una vita, dipendenti ed ex collaboratori, amministratori ma anche tantissima gente comune per l'ultimo saluto all'ingegner Carlo, genio della nautica mondiale. Non è bastata la chiesa parrocchiale di Sarnico a contenere la folla commossa che ha voluto dare l'ultimo saluto al pioniere della nautica mondiale scomparso lunedì all'età di 95 anni. Corone di fiori dal Principato di Monaco, da Montecarlo, da Rapallo, ma anche tutte le associazioni del territorio che lui silenziosamente negli anni stava aiutando. Ad accompagnare simbolicamente il feretro anche un piccolo corteo di imbarcazioni partite dai cantieri di via Predore. Sarnico intera si è stretta attorno alle figlie Pia e Lia, ai nipoti e a tutti i familiari. Serrande abbassate, bandiere a mezz'asta, uffici comunali chiusi proprio come le scuole di ogni ordine e grado. Dell'ingegnere anche in questa triste giornata è emersa tutta l'umanità, sottolineata anche dal parroco di Sarnico don Vittorio Rota, che ha celebrato la funzione e ricorda: "Il nostro primo incontro, a Natale dello scorso anno, a casa sua. Scorgendo il mio imbarazzo nel presentarmi mi disse subito una frase che difficilmente dimenticherò. 'Si ricordi che io e lei davanti a Dio siamo uguali'. Aveva una grande umanità». Il feretro dell'ingegnere è stato poi accompagnato da un lungo corteo di persone al cimitero di Sarnico, nella cappella della famiglia Riva. Simona Befani