Aumentano i pazienti, diminuiscono i medici. L'allarme si riferisce al Pronto Soccorso della più grande azienda ospedaliera bergamasca, l'ospedale "Papa Giovanni", e viene lanciato dall'Associazione Medici e Dirigenti del Servizio Sanitario Nazionale. Negli ultimi sette anni è cresciuto del 20% il numero di chi si rivolge al servizio, mentre di contro l'organico degli specialisti è progressivamente calato: secondo i sindacati mancano almeno 5 medici specializzati e altri 4 liberi professionisti. La carenza dipende soprattutto dalla prevista ondata di pensionamenti, cui non corrisponde un adeguato 'turn over', bloccato per mancanza di fondi. A questo va aggiunto il fatto che molti medici preferiscano spostarsi verso regioni o Paesi stranieri dove sono pagati di più (per quanto riguarda Bergamo, le mete prescelte sono la provincia di Bolzano e la Svizzera), o verso il settore privato. Il problema assume dimensioni ancor più significative se si estende lo sguardo all'ospedale di San Giovanni Bianco, parte della stessa azienda ospedaliera. Secondo i dati dell'Asst, il fabbisogno ideale sarebbe di 35 medici sulle due strutture: a oggi in servizio ce ne sono 29, e la situazione è destinata a peggiorare. Per poter arginare l'emorragia ci sono diverse ipotesi: utilizzare gli specializzandi (con il limite, però, che questi possono lavorare solo sotto la supervisione di un tutor), coinvolgere i medici di Medicina generale o di altre specialità. Su tutto, sottolinea il direttore generale del "Papa Giovanni" Nicora, pesa il ricorso improprio al pronto soccorso da parte dei cittadini: oggi, dichiara in un'intervista all'Eco di Bergamo, l'85% dei codici verdi è in realtà rappresentato da codici bianchi, per i quali si richiede un contributo. Potrebbe essere utile una modifica nella definizione dei codici. I sindacati chiedono un intervento decisivo e urgente da parte della politica.
Aumentano i pazienti, diminuiscono i medici. L'allarme si riferisce al Pronto Soccorso della più grande azienda ospedaliera bergamasca, l'ospedale "Papa Giovanni", e viene lanciato dall'Associazione Medici e Dirigenti del Servizio Sanitario Nazionale. Negli ultimi sette anni è cresciuto del 20% il numero di chi si rivolge al servizio, mentre di contro l'organico degli specialisti è progressivamente calato: secondo i sindacati mancano almeno 5 medici specializzati e altri 4 liberi professionisti. La carenza dipende soprattutto dalla prevista ondata di pensionamenti, cui non corrisponde un adeguato 'turn over', bloccato per mancanza di fondi. A questo va aggiunto il fatto che molti medici preferiscano spostarsi verso regioni o Paesi stranieri dove sono pagati di più (per quanto riguarda Bergamo, le mete prescelte sono la provincia di Bolzano e la Svizzera), o verso il settore privato. Il problema assume dimensioni ancor più significative se si estende lo sguardo all'ospedale di San Giovanni Bianco, parte della stessa azienda ospedaliera. Secondo i dati dell'Asst, il fabbisogno ideale sarebbe di 35 medici sulle due strutture: a oggi in servizio ce ne sono 29, e la situazione è destinata a peggiorare. Per poter arginare l'emorragia ci sono diverse ipotesi: utilizzare gli specializzandi (con il limite, però, che questi possono lavorare solo sotto la supervisione di un tutor), coinvolgere i medici di Medicina generale o di altre specialità. Su tutto, sottolinea il direttore generale del "Papa Giovanni" Nicora, pesa il ricorso improprio al pronto soccorso da parte dei cittadini: oggi, dichiara in un'intervista all'Eco di Bergamo, l'85% dei codici verdi è in realtà rappresentato da codici bianchi, per i quali si richiede un contributo. Potrebbe essere utile una modifica nella definizione dei codici. I sindacati chiedono un intervento decisivo e urgente da parte della politica.