Un sacco di nylon, trovato fra i detriti bruciacchiati all' interno della cabina-motori della seggiovia Montebello: un reperto a cui inizialmente non era stato dato troppo peso, ma che sarà oggetto delle analisi dei Ris di Parma. I carabinieri della squadra rilievi del nucleo investigativo provinciale a sorpresa ieri sono tornati per la terza volta sul luogo degli incendi dolosi, per un minuzioso sopralluogo durato circa due ore. Bocche cucite su cosa abbia spinto gli inquirenti a tornare nuovamente alle seggiovie date alle fiamme e repertare un sacco di nylon che era già presente nei locali della Montebello sin dai primi rilievi. Di certo c' è che in questi giorni gli inquirenti, coordinati dal pm Gianluigi Dettori, stanno sentendo numerose persone, fra cui alcuni addetti agli impianti. Non è escluso che durante gli interrogatori come persone informate sui fatti, siano emersi spunti intreerssanti oppure, osservando le foto dei rilievi, abbia indicato quel sacco come elemento estraneo. L' ipotesi di lavoro - che per ora resta tale - è infatti che si tratti di un sacco portato dai piromani, forse per contenere i recipienti di liquido infiammabile o comunque l' occorrente per appiccare il fuoco. Gli autori del raid davano forse per scontato che tutto sarebbe stato divorato dalle fiamme e che ogni traccia sarebbe stata cancellata. Invece, l' innesco fatto di sigarette e cerini nella zona motori della Montebello ha fatto cilecca e qui si concentrano le speranze degli inquirenti di trovare tracce utili a risalire agli autori. Il sacco di nylon ha quindi preso la via dei Ris di Parma dove, insieme ad altri reperti, sarà analizzato per cercare impronte digitali o tracce biologiche sui cui effettuare il test del Dna. Intanto, sul fronte della ricostruzione spunta anche l' ipotesi di montare la cabinovia; al posto delle due seggiovie, la cabinovia che Foppolo attende ormai da tre-quattro anni, già acquistata e proveniente da Corvara, mai installata per mancanza di fondi potrrebbe vedere luce. Per far girare un impianto che dal piazzale Alberghi al Montebello impiegherebbe solo sei minuti, portando la bellezza di 2.800 persone l' ora. Per montarla ed essere pronti a dicembre, però, servono 5,3 milioni di euro.
Un sacco di nylon, trovato fra i detriti bruciacchiati all' interno della cabina-motori della seggiovia Montebello: un reperto a cui inizialmente non era stato dato troppo peso, ma che sarà oggetto delle analisi dei Ris di Parma. I carabinieri della squadra rilievi del nucleo investigativo provinciale a sorpresa ieri sono tornati per la terza volta sul luogo degli incendi dolosi, per un minuzioso sopralluogo durato circa due ore. Bocche cucite su cosa abbia spinto gli inquirenti a tornare nuovamente alle seggiovie date alle fiamme e repertare un sacco di nylon che era già presente nei locali della Montebello sin dai primi rilievi. Di certo c' è che in questi giorni gli inquirenti, coordinati dal pm Gianluigi Dettori, stanno sentendo numerose persone, fra cui alcuni addetti agli impianti. Non è escluso che durante gli interrogatori come persone informate sui fatti, siano emersi spunti intreerssanti oppure, osservando le foto dei rilievi, abbia indicato quel sacco come elemento estraneo. L' ipotesi di lavoro - che per ora resta tale - è infatti che si tratti di un sacco portato dai piromani, forse per contenere i recipienti di liquido infiammabile o comunque l' occorrente per appiccare il fuoco. Gli autori del raid davano forse per scontato che tutto sarebbe stato divorato dalle fiamme e che ogni traccia sarebbe stata cancellata. Invece, l' innesco fatto di sigarette e cerini nella zona motori della Montebello ha fatto cilecca e qui si concentrano le speranze degli inquirenti di trovare tracce utili a risalire agli autori. Il sacco di nylon ha quindi preso la via dei Ris di Parma dove, insieme ad altri reperti, sarà analizzato per cercare impronte digitali o tracce biologiche sui cui effettuare il test del Dna. Intanto, sul fronte della ricostruzione spunta anche l' ipotesi di montare la cabinovia; al posto delle due seggiovie, la cabinovia che Foppolo attende ormai da tre-quattro anni, già acquistata e proveniente da Corvara, mai installata per mancanza di fondi potrrebbe vedere luce. Per far girare un impianto che dal piazzale Alberghi al Montebello impiegherebbe solo sei minuti, portando la bellezza di 2.800 persone l' ora. Per montarla ed essere pronti a dicembre, però, servono 5,3 milioni di euro.