L'organizzazione criminale aveva sede a Azzano San Paolo e aveva messo in piedi una fitta rete criminale che agiva tra Bergamo e Brescia, clonava carte di credito, vendeva all'estero auto rubate, praticava estorsione, usura e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Bergamasca la base logistica, ma anche operativa. In manette Fausto Cortinovis residente a San Paolo d'Argon, Massimo Tajocchi residente a Urgano, Andrea Camozzi di Brusaporto, Valerio Ferrari di Azzano San Paolo, Salvatore Masia di Torre Boldone e Mario Colla di Fiorano al Serio. Arrestati 11 soggetti per riciclaggio, usura, truffa, appropriazione indebita, estorsione e contraffazione e denunciate 95 persone per reati di falso e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Complessivamente, l'attività investigativa durata due anni e coordinata dal pm Marchisio, ha portato a sgominare l'intera banda criminale, al sequestro di 628.917 euro in titoli al portatore e 67.000 euro in contanti, 4 lingotti d'oro e d'argento, 250 carte di credito/bancomat clonate, documenti d'Identità contraffatti, orologi pregiati, autovetture, Smartphone, computer, numerosi campioni di banconote estere da contraffare, 1 pistola con matricola abrasa con 130 proiettili, 2 pugnali da combattimento e un sigillo di Stato contraffatto oltre ad una ampia scorta di materiale necessario a produrre documenti e carte contraffatti e una stamperia clandestina. L'indagine è partita dalla denuncia di due correntisti di Poste Italiane, che si erano visti svuotare, grazie alla 'clonazione' del loro libretto postale e all'utilizzo di documenti contraffatti, l'intero saldo di un libretto, oltre 300.000 euro. I Finanzieri hanno scoperto l'esistenza di una vera e propria associazione per delinquere, composta da pregiudicati bergamaschi e bresciani, con sede ad Azzano San Paolo, dove i vertici dell'organizzazione criminale disponevano di una stamperia professionale clandestina utilizzata per creare documenti d'identità contraffatti e clonare carte di credito. La banda attraverso l'uso di documenti falsi, noleggiava autovetture e camper, li privava dei GPS, li trasferiva all'estero, per poi rivenderli dopo averne falsificato targhe e libretti di circolazione. I proventi derivanti dalla vendita dei mezzi venivano depositati su conti esteri che periodicamente venivano svuotati da 'corrieri' che prelevavano denaro contante da riportare in Italia. Sono stati ricostruiti oltre due milioni di euro di riciclaggio derivanti da tali operazioni. Le indagini hanno condotto anche alla scoperta di diversi casi di estorsione ed usura. Uno degli arrestati concedeva prestiti con tassi fino al 552%. Scoperto anche un giro dedito al favoreggiamento all'immigrazione clandestina. 60 soggetti extracomunitari in virtù di false assunzioni attestanti il loro inserimento nel mondo del lavoro, avrebbero ottenuto il rilascio del relativo permesso di soggiorno.
L'organizzazione criminale aveva sede a Azzano San Paolo e aveva messo in piedi una fitta rete criminale che agiva tra Bergamo e Brescia, clonava carte di credito, vendeva all'estero auto rubate, praticava estorsione, usura e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Bergamasca la base logistica, ma anche operativa. In manette Fausto Cortinovis residente a San Paolo d'Argon, Massimo Tajocchi residente a Urgano, Andrea Camozzi di Brusaporto, Valerio Ferrari di Azzano San Paolo, Salvatore Masia di Torre Boldone e Mario Colla di Fiorano al Serio. Arrestati 11 soggetti per riciclaggio, usura, truffa, appropriazione indebita, estorsione e contraffazione e denunciate 95 persone per reati di falso e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Complessivamente, l'attività investigativa durata due anni e coordinata dal pm Marchisio, ha portato a sgominare l'intera banda criminale, al sequestro di 628.917 euro in titoli al portatore e 67.000 euro in contanti, 4 lingotti d'oro e d'argento, 250 carte di credito/bancomat clonate, documenti d'Identità contraffatti, orologi pregiati, autovetture, Smartphone, computer, numerosi campioni di banconote estere da contraffare, 1 pistola con matricola abrasa con 130 proiettili, 2 pugnali da combattimento e un sigillo di Stato contraffatto oltre ad una ampia scorta di materiale necessario a produrre documenti e carte contraffatti e una stamperia clandestina. L'indagine è partita dalla denuncia di due correntisti di Poste Italiane, che si erano visti svuotare, grazie alla 'clonazione' del loro libretto postale e all'utilizzo di documenti contraffatti, l'intero saldo di un libretto, oltre 300.000 euro. I Finanzieri hanno scoperto l'esistenza di una vera e propria associazione per delinquere, composta da pregiudicati bergamaschi e bresciani, con sede ad Azzano San Paolo, dove i vertici dell'organizzazione criminale disponevano di una stamperia professionale clandestina utilizzata per creare documenti d'identità contraffatti e clonare carte di credito. La banda attraverso l'uso di documenti falsi, noleggiava autovetture e camper, li privava dei GPS, li trasferiva all'estero, per poi rivenderli dopo averne falsificato targhe e libretti di circolazione. I proventi derivanti dalla vendita dei mezzi venivano depositati su conti esteri che periodicamente venivano svuotati da 'corrieri' che prelevavano denaro contante da riportare in Italia. Sono stati ricostruiti oltre due milioni di euro di riciclaggio derivanti da tali operazioni. Le indagini hanno condotto anche alla scoperta di diversi casi di estorsione ed usura. Uno degli arrestati concedeva prestiti con tassi fino al 552%. Scoperto anche un giro dedito al favoreggiamento all'immigrazione clandestina. 60 soggetti extracomunitari in virtù di false assunzioni attestanti il loro inserimento nel mondo del lavoro, avrebbero ottenuto il rilascio del relativo permesso di soggiorno.