I mezzi erano stati rubati nel nord Italia, per un valore complessivo di oltre un milione euro.
Macchine operatrici, escavatori, betoniere, ma anche auto di lusso rubate, spogliate di targa e matrice e spedite n Albania, Egitto e in Gambia.
Un ruolo fondamentale del complesso meccanismo era svolto a Bottanuco, dove i mezzi venivano temporaneamente nascosti in un cascinale e spogliati dell'identità originale prima di partire per la drstnazione finale di vendita.
La polizia stradale di Torino, ha sgominato una rete di personaggi, di nazionalità italiana, albanese ed egiziana, che avevano strutturato un sistema collaudato dedito stabilmente, secondo l'ipotesi di accusa, alla ricettazione, al riciclaggio internazionale di macchine operatrici e autoveicoli di alta gamma. L'operazione, denominata 'Nova Gorica', ha portato a 17 misure cautelari, di cui tredici in carcere e quattro agli arresti domiciliari.
I mezzi pesanti venivano rubati in Piemonte e Lombardia, soprattutto nei cantieri autostradali. Rubati di notte e soprattutto nei weekend, venivano portati a Bottanuco dove erano presi in consegna da un 58enne residente in questa cascina con animali. Un'area ampia e chiusa, dove venivano stoccati i mezzi per qualche giorno. Parcheggiati anche fra le mucche venivano rimosse targa e matricole. Arrivavano poi gli albanesi con i tir e portavano via i mezzi rubati imboccando la vicinissima e strategica uscita della A4 di Capriate.
Il bergamasco è stato colpito da misura cautelare per favoreggiamento e riciclaggio, è ai domiciliari.
Si prestava a nascondere gli escavatori di grosse dimensioni. Già con qualche precedente, non è chiaro come sia entrato in contatto con gli albanesi a capo della banda. Ma certamente aveva conquistato la loro fiducia e per ogni mezzo si intascava del denaro.
Accertato il furto di 12 grossi escavatori, che finivano in Albania ed Egitto, e 10 auto di alta gamma che venivano invece spedite in Gambia ed Egitto.
Il servizio di Simona Befani
I mezzi erano stati rubati nel nord Italia, per un valore complessivo di oltre un milione euro.
Macchine operatrici, escavatori, betoniere, ma anche auto di lusso rubate, spogliate di targa e matrice e spedite n Albania, Egitto e in Gambia.
Un ruolo fondamentale del complesso meccanismo era svolto a Bottanuco, dove i mezzi venivano temporaneamente nascosti in un cascinale e spogliati dell'identità originale prima di partire per la drstnazione finale di vendita.
La polizia stradale di Torino, ha sgominato una rete di personaggi, di nazionalità italiana, albanese ed egiziana, che avevano strutturato un sistema collaudato dedito stabilmente, secondo l'ipotesi di accusa, alla ricettazione, al riciclaggio internazionale di macchine operatrici e autoveicoli di alta gamma. L'operazione, denominata 'Nova Gorica', ha portato a 17 misure cautelari, di cui tredici in carcere e quattro agli arresti domiciliari.
I mezzi pesanti venivano rubati in Piemonte e Lombardia, soprattutto nei cantieri autostradali. Rubati di notte e soprattutto nei weekend, venivano portati a Bottanuco dove erano presi in consegna da un 58enne residente in questa cascina con animali. Un'area ampia e chiusa, dove venivano stoccati i mezzi per qualche giorno. Parcheggiati anche fra le mucche venivano rimosse targa e matricole. Arrivavano poi gli albanesi con i tir e portavano via i mezzi rubati imboccando la vicinissima e strategica uscita della A4 di Capriate.
Il bergamasco è stato colpito da misura cautelare per favoreggiamento e riciclaggio, è ai domiciliari.
Si prestava a nascondere gli escavatori di grosse dimensioni. Già con qualche precedente, non è chiaro come sia entrato in contatto con gli albanesi a capo della banda. Ma certamente aveva conquistato la loro fiducia e per ogni mezzo si intascava del denaro.
Accertato il furto di 12 grossi escavatori, che finivano in Albania ed Egitto, e 10 auto di alta gamma che venivano invece spedite in Gambia ed Egitto.
Il servizio di Simona Befani