Si apre uno spiraglio per la lavoratrice della Efi Reggiani di Grassobbio, licenziata la scorsa settimana e diventata, suo malgrado, simbolo di relazioni industriali non certo distensive. L'azienda ha incontrato una delegazione sindacale, con Fim Cisl e Fiom Cgil, comunicando che a breve incontrerà la ex dipendente per sottoporle due proposte: la ricollocazione in altra mansione, ma alle condizioni economiche e contrattuali preesistenti, o un incentivo economico. Si smorza pertanto il muro contro muro inizialmente creato fra le parti. Emanuele Fantini, segretario regionale di Fim Cisl si augura che la vicenda guidi quantomreno le prossime relazioni sindacali con l'azienda su binari condivisi e meno conflittuali. In azienda, intanto, prosegue il blocco degli straordinari fino a che la vicenda non sarà definitivamente, e positivamente, conclusa. Venerdì scorso i colleghi della donna avevano indetto uno sciopero davanti ai cancelli dell' azienda per solidarietà alla mamma che rientrata dalla materinità da poco meno di un anno aveva improvvisamente ricevuto la lettera di licenziamento dopo 15 anni di lavoro e da mercoedì erea stata sospesa dal lavoro. La «soppressione della mansione» sarebbe alla base del provvedimento della società, che da quasi due anni fa parte della multinazionale americana Efi. Intanto, dopo il primo muro contro muro, ora l'azienda, che si è affrettata a sottolineare che non tutti i dipendenti hanno sciperato, ora parrebbe intenzionata a proporre alla donna un ricollocamento con mansione diversa.
Si apre uno spiraglio per la lavoratrice della Efi Reggiani di Grassobbio, licenziata la scorsa settimana e diventata, suo malgrado, simbolo di relazioni industriali non certo distensive. L'azienda ha incontrato una delegazione sindacale, con Fim Cisl e Fiom Cgil, comunicando che a breve incontrerà la ex dipendente per sottoporle due proposte: la ricollocazione in altra mansione, ma alle condizioni economiche e contrattuali preesistenti, o un incentivo economico. Si smorza pertanto il muro contro muro inizialmente creato fra le parti. Emanuele Fantini, segretario regionale di Fim Cisl si augura che la vicenda guidi quantomreno le prossime relazioni sindacali con l'azienda su binari condivisi e meno conflittuali. In azienda, intanto, prosegue il blocco degli straordinari fino a che la vicenda non sarà definitivamente, e positivamente, conclusa. Venerdì scorso i colleghi della donna avevano indetto uno sciopero davanti ai cancelli dell' azienda per solidarietà alla mamma che rientrata dalla materinità da poco meno di un anno aveva improvvisamente ricevuto la lettera di licenziamento dopo 15 anni di lavoro e da mercoedì erea stata sospesa dal lavoro. La «soppressione della mansione» sarebbe alla base del provvedimento della società, che da quasi due anni fa parte della multinazionale americana Efi. Intanto, dopo il primo muro contro muro, ora l'azienda, che si è affrettata a sottolineare che non tutti i dipendenti hanno sciperato, ora parrebbe intenzionata a proporre alla donna un ricollocamento con mansione diversa.