-Responsabile di sei rapine. La Polizia di Milano ha messo le manette a un 43enne che, malgrado avesse la residenza anagrafica in Puglia, di fatto viveva a Brembate. E' accusato di essere un rapinatore seriale di banche. E' accusato di rapina aggravata e si trova nel carcere di via Gleno in città. E' stato bloccato nei giorni scorsi a casa sua. In azione gli agenti del commissariato di polizia di Milano Monforte, che sono riusciti a risalire alla sua identità dopo un’indagine durata poche settimane. Le Forze dell’ordine lo hanno incastrato grazie alle intercettazioni telefoniche e le immagini acquisite dai cirquiti di videosorveglianza degli istituti di credito. L’uomo entrava in banca con occhiali da sole e taglierino, minacciava i cassieri e si faceva consegnare la refurtiva. Sorvegliato speciale, doveva scontare una pena con obbligo di dimora a Ostuni, in Puglia, ma in realtà si trovava tra la bergamasca e Milano dove ha messo a segno le sei rapine in un mese, tra il 21 marzo e il 29 aprile scorsi. Bottino complessivo diecimila euro. L’incrocio dei dati del suo telefono cellulare e la localizzazione delle celle telefoniche hanno permesso agli investigatori di ricostruire tutti i suoi movimenti e di accertare le sue responsabilità nelle rapine.
-Responsabile di sei rapine. La Polizia di Milano ha messo le manette a un 43enne che, malgrado avesse la residenza anagrafica in Puglia, di fatto viveva a Brembate. E' accusato di essere un rapinatore seriale di banche. E' accusato di rapina aggravata e si trova nel carcere di via Gleno in città. E' stato bloccato nei giorni scorsi a casa sua. In azione gli agenti del commissariato di polizia di Milano Monforte, che sono riusciti a risalire alla sua identità dopo un’indagine durata poche settimane. Le Forze dell’ordine lo hanno incastrato grazie alle intercettazioni telefoniche e le immagini acquisite dai cirquiti di videosorveglianza degli istituti di credito. L’uomo entrava in banca con occhiali da sole e taglierino, minacciava i cassieri e si faceva consegnare la refurtiva. Sorvegliato speciale, doveva scontare una pena con obbligo di dimora a Ostuni, in Puglia, ma in realtà si trovava tra la bergamasca e Milano dove ha messo a segno le sei rapine in un mese, tra il 21 marzo e il 29 aprile scorsi. Bottino complessivo diecimila euro. L’incrocio dei dati del suo telefono cellulare e la localizzazione delle celle telefoniche hanno permesso agli investigatori di ricostruire tutti i suoi movimenti e di accertare le sue responsabilità nelle rapine.