Ecco le nuove regole per i profughi inserite nel pacchetto immigrazione del Viminale. Chi arriva in Italia e chiede asilo dovrà svolgere lavori socialmente utili in attesa di ottenere risposta all'istanza. Questa è una delle novità più importanti in materia di immigrazione inserite nel pacchetto che sarà illustrato mercoledì al Parlamento dal ministro dell'Interno Marco Minniti, di ritorno dalla sua missione in Germania proprio per discutere in sede europea di una linea comune. Regole che hanno l'obiettivo di marcare il «doppio binario» tra profughi e irregolari. In attesa di chiudere nuovi accordi bilaterali con gli Stati africani che in cambio di aiuti sono disposti ad accettare i rimpatri, ritenuti una delle priorità dall'attuale governo. L'appuntamento è fissato davanti alla commissione Affari costituzionali nell'ambito di un progetto che coinvolge anche le Regioni e i Comuni. Un percorso condiviso che servirà a garantire accoglienza a chi ha titolo, e sarà al contrario inflessibili con chi non ha i requisiti per rimanere nel nostro Paese. Anche tenendo conto dei numeri: nei primi dodici giorni del 2017 sono sbarcate 729 persone, il triplo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con una media di 60 al giorno. A ciò si aggiunge l'emergenza per i minori non accompagnati. Secondo Telefono azzurro lo scorso anno sono scomparsi in Italia oltre 5.000 ragazzi e bambini. Verrranno poi costituiti nuovi Cie, strutture da massimo cento posti, stabili demaniali lontani dai centri delle città, preferibilmente vicini agli aeroporti. All'interno lavoreranno i poliziotti per effettuare la procedura di identificazione ed espulsione in modo da poter poi pianificare i rimpatri. La vigilanza esterna potrebbe essere affidata ai soldati che finora hanno svolto compiti di sorveglianza per il dispositivo antiterrorismo. Due mesi dopo la presentazione della richiesta di asilo, ai migranti viene rilasciato un documento in cui vengono indicati come «sedicenti» rispetto alle generalità che hanno fornito al momento dell'arrivo. Basterà quel foglio per inserirli nel circuito dei lavori socialmente utili che diventerà uno dei requisiti di privilegio per ottenere lo status di rifugiato.
Ecco le nuove regole per i profughi inserite nel pacchetto immigrazione del Viminale. Chi arriva in Italia e chiede asilo dovrà svolgere lavori socialmente utili in attesa di ottenere risposta all'istanza. Questa è una delle novità più importanti in materia di immigrazione inserite nel pacchetto che sarà illustrato mercoledì al Parlamento dal ministro dell'Interno Marco Minniti, di ritorno dalla sua missione in Germania proprio per discutere in sede europea di una linea comune. Regole che hanno l'obiettivo di marcare il «doppio binario» tra profughi e irregolari. In attesa di chiudere nuovi accordi bilaterali con gli Stati africani che in cambio di aiuti sono disposti ad accettare i rimpatri, ritenuti una delle priorità dall'attuale governo. L'appuntamento è fissato davanti alla commissione Affari costituzionali nell'ambito di un progetto che coinvolge anche le Regioni e i Comuni. Un percorso condiviso che servirà a garantire accoglienza a chi ha titolo, e sarà al contrario inflessibili con chi non ha i requisiti per rimanere nel nostro Paese. Anche tenendo conto dei numeri: nei primi dodici giorni del 2017 sono sbarcate 729 persone, il triplo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con una media di 60 al giorno. A ciò si aggiunge l'emergenza per i minori non accompagnati. Secondo Telefono azzurro lo scorso anno sono scomparsi in Italia oltre 5.000 ragazzi e bambini. Verrranno poi costituiti nuovi Cie, strutture da massimo cento posti, stabili demaniali lontani dai centri delle città, preferibilmente vicini agli aeroporti. All'interno lavoreranno i poliziotti per effettuare la procedura di identificazione ed espulsione in modo da poter poi pianificare i rimpatri. La vigilanza esterna potrebbe essere affidata ai soldati che finora hanno svolto compiti di sorveglianza per il dispositivo antiterrorismo. Due mesi dopo la presentazione della richiesta di asilo, ai migranti viene rilasciato un documento in cui vengono indicati come «sedicenti» rispetto alle generalità che hanno fornito al momento dell'arrivo. Basterà quel foglio per inserirli nel circuito dei lavori socialmente utili che diventerà uno dei requisiti di privilegio per ottenere lo status di rifugiato.