non si è trattato di concorso esterno in associazione a delinquere. il giudice per le indagini preliminari ha prosciolto Daniele Belotti a giudizio nel maxi processo ultrà. Il segretario provinciale della Lega noto tifoso atalantino aveva sempre sostenuto non vi fosse nessuna associazione a delinquere e che il suo ruolo fosse semplicemente quello di punto di raccordo tra la Curva e le istituzioni riconosciuto e avvallato da entrambe le parti. Anche Salvatore Longo, questore di Bergamo dal 2004 al 2007 (oggi a Torino), aveva confermato sentito in tribunale di aver incontrato più volte Daniele Belotti nella veste di mediatore nei rapporti con gli ultrà dell’Atalanta. Ha dunque prevalso la tesi difensiva di Belotti portata avanti dall'avvocato Marco Saita che aveva sostenuto che proprio in virtù del suo ruolo istituzionale fosse stato chiamato in causa da chi gestiva l'ordine pubblico per tenere aperto un canale di comunicazione con la Curva. Non si trattava dunque secondo il giudice invece di una sorta di ideologo o eminenza grigia che contribuiva all'organizzazione e ideazione delle iniziative della Curva come invece sosteneva il pubblico ministreo Carmen pugliese.
non si è trattato di concorso esterno in associazione a delinquere. il giudice per le indagini preliminari ha prosciolto Daniele Belotti a giudizio nel maxi processo ultrà. Il segretario provinciale della Lega noto tifoso atalantino aveva sempre sostenuto non vi fosse nessuna associazione a delinquere e che il suo ruolo fosse semplicemente quello di punto di raccordo tra la Curva e le istituzioni riconosciuto e avvallato da entrambe le parti. Anche Salvatore Longo, questore di Bergamo dal 2004 al 2007 (oggi a Torino), aveva confermato sentito in tribunale di aver incontrato più volte Daniele Belotti nella veste di mediatore nei rapporti con gli ultrà dell’Atalanta. Ha dunque prevalso la tesi difensiva di Belotti portata avanti dall'avvocato Marco Saita che aveva sostenuto che proprio in virtù del suo ruolo istituzionale fosse stato chiamato in causa da chi gestiva l'ordine pubblico per tenere aperto un canale di comunicazione con la Curva. Non si trattava dunque secondo il giudice invece di una sorta di ideologo o eminenza grigia che contribuiva all'organizzazione e ideazione delle iniziative della Curva come invece sosteneva il pubblico ministreo Carmen pugliese.