Un anno e 6 mesi per corruzione per atto conforme. Questa la condanna inflitta a Marcello Moro cui è stato anche confiscato 1 milione di euro in Svizzera. Quattro anni era stata la richiesta di condanna formulata dal sostituto procuratore Giancarlo Mancusi per corruzione, abuso d'ufficio, falso e finanziamento illecito ai partiti. L'accusa riguarda la presunta tangente da 100 mila euro che Moro – per gli inquirenti – avrebbe chiesto all'imprenditore Pierluca Locatelli, in cambio di un suo interessamento nella vicenda del contenzioso fra il Comune di Bergamo e l'impresa appaltatrice dei lavori al complesso di Sant'Agostino. Su Moro pesano le parole d'accusa dell'imprenditore. Il giudice ha riqualificato la corruzione in «corruzione per atto conforme»: i soldi versati non sarebbero serviti cioè a «comperare» la transazione tra il Comune e l'impresa Baldassini Tognozzi (debitrice di Locatelli), ma solo a velocizzare una pratica che comunque sarebbe stata ottemperata. Moro è stato invece assolto per finanziamento illecito ai partiti (con lui anche M.V.) e per falso e abuso di ufficio. Decisa anche la confisca del milione di euro sul conto svizzero: la confisca scatterà solo quando la sentenza passerà in giudicato.
Un anno e 6 mesi per corruzione per atto conforme. Questa la condanna inflitta a Marcello Moro cui è stato anche confiscato 1 milione di euro in Svizzera. Quattro anni era stata la richiesta di condanna formulata dal sostituto procuratore Giancarlo Mancusi per corruzione, abuso d'ufficio, falso e finanziamento illecito ai partiti. L'accusa riguarda la presunta tangente da 100 mila euro che Moro – per gli inquirenti – avrebbe chiesto all'imprenditore Pierluca Locatelli, in cambio di un suo interessamento nella vicenda del contenzioso fra il Comune di Bergamo e l'impresa appaltatrice dei lavori al complesso di Sant'Agostino. Su Moro pesano le parole d'accusa dell'imprenditore. Il giudice ha riqualificato la corruzione in «corruzione per atto conforme»: i soldi versati non sarebbero serviti cioè a «comperare» la transazione tra il Comune e l'impresa Baldassini Tognozzi (debitrice di Locatelli), ma solo a velocizzare una pratica che comunque sarebbe stata ottemperata. Moro è stato invece assolto per finanziamento illecito ai partiti (con lui anche M.V.) e per falso e abuso di ufficio. Decisa anche la confisca del milione di euro sul conto svizzero: la confisca scatterà solo quando la sentenza passerà in giudicato.