I sindaci di Cerete, Onore, Songavazzo, Fino del Monte e Rovetta sono d'accordo: il futuro è la fusione in un unico comune da circa 8.500 abitanti tra Clusone e Castione, poco importi che si chiami Borghi Presolana, Borlezza o Larna come ipotizzato.
Dopo anni di studi, il progetto è pronto: l'iter prevede una serie di assemblee pubbliche nei 5 comuni, l'approvazione dei consigli comunali entro febbraio, l'invio a marzo delle istanze di fusione alla Regione Lombardia che indice il referendum tra i cittadini in programma tra novembre e dicembre 2016.
Se la maggioranza degli abitanti di ogni Comune voterà sì, decadranno i sindaci e il commissario prefettizio farà da traghettatore alle elezioni per il nuovo comune previste nel maggio/giugno 2017 con messa in liquidazione per la cessazione dell'Unione dei Comuni della Presolana nata nel 2000. Ma attenzione: basta che in un solo Comune vinca il no perchè salti la fusione. E le minoranze, come a Rovetta e Cerete, hanno già annunciato battaglia. Il referendum in programma tra un anno è quindi lo scoglio decisivo
I sindaci di Cerete, Onore, Songavazzo, Fino del Monte e Rovetta sono d'accordo: il futuro è la fusione in un unico comune da circa 8.500 abitanti tra Clusone e Castione, poco importi che si chiami Borghi Presolana, Borlezza o Larna come ipotizzato.
Dopo anni di studi, il progetto è pronto: l'iter prevede una serie di assemblee pubbliche nei 5 comuni, l'approvazione dei consigli comunali entro febbraio, l'invio a marzo delle istanze di fusione alla Regione Lombardia che indice il referendum tra i cittadini in programma tra novembre e dicembre 2016.
Se la maggioranza degli abitanti di ogni Comune voterà sì, decadranno i sindaci e il commissario prefettizio farà da traghettatore alle elezioni per il nuovo comune previste nel maggio/giugno 2017 con messa in liquidazione per la cessazione dell'Unione dei Comuni della Presolana nata nel 2000. Ma attenzione: basta che in un solo Comune vinca il no perchè salti la fusione. E le minoranze, come a Rovetta e Cerete, hanno già annunciato battaglia. Il referendum in programma tra un anno è quindi lo scoglio decisivo